Protesta degli studenti contro la “Buona Scuola” (FOTO)
Protesta di studenti e professori scesi in piazza contro la riforma della “Buona Scuola” di Renzi. I manganelli della polizia contro gli scudi di polistirolo dei ragazzi
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A Napoli, studenti e professori si sono dati appuntamento in piazza del Gesù per manifestare il loro dissenso, alla riforma denominata “Buona Scuola”. “Altro che buona scuola, è una cattiva scuola” tuona Maria, una delle insegnanti al fianco dei ragazzi. E già, perché la nuova legge riguarda direttamente – e non solo di riflesso – anche gli studenti, costretti a tante ore di pseudo tirocinio formativo non retribuito. Una volta le grandi aziende pagavano dignitosamente la formazione, investendo sui giovani.
I ragazzi sono circa un migliaio, provenienti da diversi istituti superiori di Napoli e provincia. Non sono figli di papà con la puzza sotto il naso, ma persone consapevoli che il loro futuro è veramente compromesso, dalle scelte errate della politica del passato, ma soprattutto di quella presente. Quando lo stato non si comporta da Stato il Popolo ha ragione di indignarsi. Stamattina la “buona scuola” (o cattiva!) era solo un pretesto. Siamo ormai ad un punto di non ritorno. Oggi gli studenti in piazza non rivendicano solo il diritto allo studio, ma tanti altri servizi che lo Stato dovrebbe garantire, che però, causa i continui tagli, non eroga più. E quando non vi sarà più nulla da tagliare? Urgono soluzioni lungimiranti e non tagli.
Dopo quasi due ore di raduno, il corteo di protesta s’incammina verso Piazza Trieste e Trento, con l’intento di raggiungere Piazza dei Martiri, ove al civico 58 è ubicata la sede degli Industriali di Napoli. La protesta si dispiega in maniera pacifica, salvo qualche isolato episodio di sparo di petardi, non represso sul nascere dalle forze dell’ordine. Striscioni, fumogeni e cori di protesta: le melodie più ripetute quelle all’indirizzo di Renzi e della polizia, alcune delle quali anche colorite.
Percorrendo via Monteoliveto, via Medina e piazza Municipio i manifestanti giungono in Piazza Trieste e Trento, davanti alla fontana del carciofo. Nell’attesa di ricompattarsi una ragazza prende la parola, ricordando, con grinta e tenacia, il perchè oggi si è in piazza. Rivendicazione di diritti e di sogni, legittima e sacrosanta. Chi sta al potere prende decisioni che poi comunque non lo riguardano. Oltre alla scuola, un accenno alla sanità ed alle pensioni.
La manifestazione sarebbe dovuta proseguire (?) alla volta di Piazza dei Martiri, ma la polizia, in assetto antisommossa, blocca il varco di via Chiaia. A questo punto, la prima fila del corteo, i ragazzi con gli scudi di polistirolo con su impresso “Jatevenne” giunge faccia a faccia con la celere: forse non volevano neanche forzare il varco, ma solo provocare. Ingenuamente. La prima provocazione della giornata. Pochi secondi per decidere, alla radio giunge, però, l’ordine di caricare.
I manganelli contro gli scudi di polistirolo… un minuto di sberle, giusto il tempo per reprimere velocemente la folla. Un ragazzo cade a terra, privo di sensi. Altri due ragazzi, in stato di fermo, sono feriti lievemente. Circolano anche voci del ferimento di quattro poliziotti, probabilmente anche loro nel parapiglia hanno beccato qualche manganellata amica.
Il successivo intervento del responsabile dell’ordine pubblico placa gli animi. Gli studenti optano per un assemblea, ma alcuni di loro raggiungono via Medina, per protestare davanti la sede della Questura. – Napoli 13 Novembre 2015
Galleria fotografica – All Rights Reserved Pietro Avallone
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