24 Gennaio 2023

“Potevo essere io quella mamma”: i racconti dopo la tragedia del neonato a Roma

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Dopo la tragedia del neonato di 3 giorni, morto a Roma soffocato tante donne hanno raccontato il loro pensiero a riguardo.

Secondo quanto riporta LaStampa, il protocollo prevedeva che il personale dell’ospedale avrebbe dovuto sorvegliare che il neonato venisse riportato in culla dopo l’allattamento, ma purtroppo non è andata così.

Questa triste vicende ha rievocato in tante donne le difficilissime ore del post parto.

TRAGEDIA NEONATO ROMA: LE TESTIMONIANZE DELLE DONNE

Sulla pagina Instagram Mamma di Merda  si legge: “Non vogliamo analizzare un fatto di cronaca specifico, ma cogliere spunti di riflessione e l’opportunità di interrogarsi che questo può offrire, valutare se ci sono margini di miglioramento”,

Dopo molte le testimonianze: Tra queste c’è chi scrive: “Dopo tre giorni di travaglio senza mangiare né dormire partorisco e vengo lasciata in camera. Avevo gli occhi che si chiudevano e la testa che crollava. Ho chiesto all’ostetrica se potevo lasciare il bambino per dormire un po’, mi ha risposto che poteva prenderlo solo se non piangeva. Ero così al limite che ho firmato le dimissioni e sono tornata a casa”.

Poi ancora: “Parto cesareo, dopo nemmeno ventiquattr’ore mi fanno alzare di botto, svengo dal dolore, dicono che mi sono fatta venire un attacco di panico perché piangevo. Costretta ad andare in bagno da sola, non riesco a lavarmi. Alle tre del mattino vado al nido e imploro per due ore di sonno. Mi dicono: “Non potrei farlo ma visto che stai così solo per questa volta”.

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