24 Maggio 2020

Poliziotti aggrediti durante manifestazione. S.I. Cobas: “È la nostra Fase 2”

Foto di repertorio

festa abusiva

Durante la manifestazione organizzata da S.I. Cobas a Piazza Dante, un gruppo di manifestanti ha aggredito dei poliziotti. La replica del sindacato: “Utilizzano l’emergenza sanitaria per controllarci e impoverirci. La crisi non ci riguarda, non un passo indietro”

Nel pomeriggio di ieri, durante una manifestazione organizzata in Piazza Dante dall’organizzazione sindacale S.I. Cobas e che doveva essere “statica”, circa duecento manifestanti hanno improvvisato un corteo, anche se vietato dall’attuale normativa per contenere il contagio da coronavirus Sars-CoV-2. Infatti all’art. 1 comma 1, lettera i del Dpcm 17 maggio 2020 si legge espressamente: “Lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal questore ai sensi dell’articolo 18 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773“. Il gruppo, invece, si stava dirigendo verso Piazza Municipio, ma è stato regolarmente bloccato dalle forze dell’ordine in via Toledo.

Art. 1, comma 1, lettera i del Dpcm contenente le disposizioni relative alle manifestazioni publiche

In seguito a questo blocco, però, alcuni manifestanti hanno aggredito i poliziotti lanciando oggetti di varia natura verso il personale del Reparto Mobile in servizio e tre operatori sono stati feriti. Grazie alle telecamere della zona sono state acquisite tutte le immagini dell’episodio per l’individuazione dei responsabili. L’aggressione è anche tristemente avvenuta in concomitanza con la deposizione di una corona di fiori in ricordo delle vittime delle stragi di mafia, cerimonia svolta in tutte le città d’Italia.

Dal canto suo, il Prefetto Franco Gabrielli ha sottolineato che la coincidenza con le commemorazioni rende ancora più grave l’accaduto. “Non è ammissibile – ha dichiarato – che una manifestazione sfoci in violenza gratuita. Le forze dell’ordine sono dedite ogni giorno esclusivamente al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini“. Uno dei poliziotti feriti ha poi ricevuto la telefonata del Questore di Napoli Alessandro Giuliano, il quale ha manifestato all’agente solidarietà e gratitudine per il coraggio e l’abnegazione.

S.I. Cobas, il comunicato: “Hanno trovato la nostra resistenza. Non un passo indietro, questa è la nostra Fase 2”

Nelle ore successive all’aggressione, sul sito del S.I. Cobas è apparso un comunicato con il quale l’organizzazione responsabile della manifestazione non ha in alcun modo preso le distanze dall’aggressione.

Questo pomeriggio a Napoli – si legge – una piazza di centinaia tra lavoratori e lavoratrici, disoccupate e disoccupati, abitanti in lotta dei territori, attivisti delle spese solidali è uscito per le strade della città. Decine di vertenze si sono incontrate a piazza Dante per poi muoversi in corteo verso i palazzi istituzionali dopo le mancate promesse verso le cassintegrazioni in ritardo agli operai, l’assenza di sostegni al reddito per i disoccupati, e tutti i numerosi problemi che affliggono questa città nell’emergenza post Covid“.

La piazza – continua il comunicato – è partita distanziata e con le misure di sicurezza sanitaria applicate da tutti i partecipanti, fin quando una volta mossi in corteo la Questura di Napoli ha voluto mostrate i muscoli nello stoppare centinaia di persone in movimento verso il Comune. Sorpassato lo sbarramento celerini e #polizia hanno ben pensato di provocare il corteo con manganellate alle persone di passaggio verso la piazza, trovando però la determinata resistenza dell’intero corteo. Vogliono utilizzare l’emergenza sanitaria per il fine politico del controllo, dell’impoverimento, nell’unico obiettivo di permettere la ripresa dell’accumulazione dei profitti sulla nostra miseria e salute“.

Questa crisi è vostra – conclude – e non la pagheremo! Non un passo indietro, questa è la nostra Fase 2“.

Le immagini del comunicato del S.I. Cobas a cui fa riferimento questa notizia, poi modificato in un momento successivo alla pubblicazione del presente articolo.

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