13 Settembre 2022

Poliziotta si toglie la vita con la pistola d’ordinanza

Dramma nella Questura di Verona: poliziotta di 46 anni si toglie la vita con la pistola d'ordinanza. Lascia una bimba in tenera età

Questura di Verona, poliziotta si toglie la vita

Questura di Verona, poliziotta si toglie la vita

Nelle scorse ore, nel Veronese, una poliziotta si è tolta la vita sparandosi con la pistola d’ordinanza. La tragedia si è consumata lunedì 12 settembre, negli uffici della Questura a Verona, dove l’agente era in servizio. La donna di 46 anni – madre di una bambina in tenera età – è stata trovata dai colleghi in una pozza di sangue. La vittima è stata immediatamente soccorsa dal personale sanitario e poi trasportata d’urgenza in ospedale. Dalle informazioni raccolte, pare che le condizioni di salute sono apparse fin da subito critiche, nonostante i tentativi di rianimazione. La giovane poliziotta è deceduta pochi istanti dopo l’arrivo in pronto soccorso.

Non si conoscono ulteriori dettagli sulla vicenda drammatica, ma ad annunciare il forte dolore è anche il Segretario Generale Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) Antonio de Lieto, le sue parole:

“Tutto Il LI.SI.PO. si unisce all’infinito dolore della famiglia della poliziotta che si è tolta la vita. E’ sempre lui, il ‘virus suicida’ che miete vittime. E’ una strage senza precedenti i cui numeri lasciano sgomento. Cosa hanno fatto i vertici del Ministero dell’Interno per arrestare l’’onda suicida’ nella Polizia di Stato? A memoria del LI.SI.PO. il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese non ha speso una parola, sebbene più volte sollecitato dal LI.SI.PO., sulla necessita di istituire, presso tutti gli Uffici di Polizia, un pool di psicologi a stretto contatto con gli operatori di Polizia in tutti gli uffici e/o posti di lavoro, in modo tale da intervenire in casi di disagi psicologici, assicurando il necessario supporto e l’esclusione di qualsiasi atto drammatico”.

In conclusione: “Ad oggi, a giudizio del LI.SI.PO., non si sono visti i risultati sperati. Si continua a percorrere la stessa strada che, a parere del LI.SI.PO., è palesemente fallimentare. Per dover di cronaca bisogna riconoscere al Ministero dell’Interno ed al Capo della Polizia che qualcosa è stato fatto per fronteggiare il “virus suicida”: le riunioni del tavolo per la prevenzione e gestione delle situazioni di disagio per il personale della Polizia di Stato si sono tenute non in presenza fisica ma in modalità di videoconferenza”.

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