13 Ottobre 2016

Palavesuvio sequestrato, un quartiere senza sport

Un’altra giornata nera per lo sport campano: ieri pomeriggio si è presentata una volante della polizia per chiudere il Palavesuvio, 3000 atleti senza casa.

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Su disposizione della Procura della Repubblica, ieri pomeriggio, la polizia ha chiuso l’intera area del Palavesuvio di Ponticelli facendo uscire, nel corso delle attività, i ragazzi impegnati nelle tre palestre di basket, pallavolo e judo. La Procura ha reso esecutivo un esposto presentato dai Vigili del Fuoco, che denunciava il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza.

Lo scorso maggio gli stessi Vigili avevano concesso al Comune di Napoli, proprietario dell’impianto, 180 giorni per effettuare i lavori di adeguamento delle palestre e dare l’agibilità per ospitare eventi pubblici. Non avendo ricevuto i necessari riscontri, si sono rivolti alle autorità giudiziarie.

Le tre palestre sequestrate ieri erano state concesse ad uso esclusivo dal Comune di Napoli alla Dike Napoli Basket, alla Fipav Campania e alla Nippon Club Napoli. “Sono bomboniere perfettamente funzionanti che ospitano circa tremila ragazzi al giorno – spiega Amedeo Salerno, l’ex presidente del Coni Napoli – Purtroppo lo sport a Napoli sta diventando una tragedia, la legge regionale è stata approvata tre anni fa ma non è stato stanziato neppure un euro”. Il problema della chiusura delle strutture è soprattutto sociale: “Cacciandoci dalle palestre hanno provocato un danno a noi, che siamo tra le poche società che possono vantare atleti campioni del mondo, ma soprattutto ai giovani di Ponticelli”, denuncia Nello Parlati, tecnico di judo responsabile della Nippon Club Napoli.

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