2 Agosto 2021

Olimpiadi ginnastica artistica, McKayla Maroney rivela importanti retroscena

Ginnastica artistica, la Maroney fa luce su retroscena e sistema delle finali di specialità alle Olimpiadi

OLIMPIADI GINNASTICA ARTISTICA – Dopo il caso Simone Biles, i riflettori tornano a puntarsi sulla nazionale statunitense di ginnastica artistica. A parlare, tramite tweet e storie su Instagram, è l’ex ginnasta McKayla Maroney,  argento al Volteggio a Londra 2012. La Maroney ha rotto il silenzio proprio dopo la finale di specialità all’attrezzo che è stato il suo cavallo di battaglia, commentando il primo salto sbagliato di Jade Carey, una delle favorite.

Olimpiadi ginnastica artistica McKayla Maroney

Credo che il sistema delle finali ad attrezzo, specialmente quella al volteggio vada cambiato – ha spiegato la Maroney – “Di solito quando si compete a squadre o nel concorso generale si provano tutti gli attrezzi e si riesce a riscaldarsi a dovere. Nelle finali individuali, prima di gareggiare, devi aspettare dai 30 ai 40 minuti senza poterti riscaldare. Se sei ultima è psicologicamente difficile, perché magari vedi le altre cadere o farsi male. Il problema è far rimanere i muscoli caldi: è difficile stare in body, in un’arena con l’aria condizionata. Quando parti al volteggio in quelle condizioni non ti senti più le gambe, soprattutto durante il primo volteggio. E penso che questo sia proprio quello che è successo a Jade Carey.

L’ex ginnasta ha poi continuato raccontando la sua esperienza olimpica.

Alle Olimpiadi sono arrivata pronta per gareggiare anche al corpo libero, ma appena sono arrivata a Londra mi sono rotta il piede. Due settimane prima delle Olimpiadi ho sbattuto la testa così forte da provocarmi una concussione. Le concussioni ci mettono tanto a guarire: ti senti disorientato e non riesci a contare a ritroso per esempio. Ho fatto il test per vedere se fossi guarita talmente tante volte finché il risultato non ha dato esito positivo. Non so se questo si possa fare ma io volevo andare ai Trials e alle Olimpiadi.” – rivela la Maroney.

Il mio dottore era l’unico ad avere le informazioni sul mio stato di salute e quando ebbi il problema al piede disse che avevo solo una frattura al dito, ma non era vero.Avevo una frattura dislocata in tutto il piede e faceva malissimo. (…) Mi hanno fatto salire sulla trave, il primo giorno che eravamo a Londra, sotto l’effetto del jet lag, dopo che il dottore mi aveva dato anche delle pillole per dormire, e mi hanno fatto fare tre esercizi. Dopo il primo sono caduta in uscita e mi sono completamente rotta il piede. Io non avrei dovuto mai gareggiare alla trave.”

McKayla Maroney parla, quindi, del suo Volteggio perfetto durante la finale a squadre e della caduta durante il primo salto alla finale di specialità, caduta che le è costata l’Oro.

Ho tenuto il piede per 4 giorni nel ghiaccio e mi hanno detto che al quinto giorno, se non avessi fatto il volteggio, mi avrebbero cacciata dalla squadra. Il quinto giorno ho fatto il mio volteggio e l’ho stoppato completamente. Ho dato tutta me stessa alla squadra per vincere l’oro. Dopo un’impresa del genere mi sentivo svuotata, non ho dato il massimo alla finale individuale. Anche Sunisa Lee non avrebbe dovuto gareggiare al CL nella finale a squadre ma è entrata all’ultimo minuto e l’ha fatto. Stessa cosa con Jade, non avrebbe dovuto gareggiare nell’All Around. Dai il 100% all’inizio delle competizioni e poi non resta nulla. Anch’io dopo la finale a squadre penso di aver perso la mia lucidità. E la lucidità è importante per una ginnasta.”

In questi giorni sono sempre di più i tecnici e le ginnaste che hanno sostenuto il pensiero dell’ex ginnasta olimpica e appoggiato le questioni che la rinuncia a gareggiare della Biles sollevate durante queste Olimpiadi.

Fonte Ginnasticando

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