Nola, Luca Ferrara risponde al ministro Martina
Origine obbligatoria in etichetta per grano e pasta. Decreto inviato a Bruxelles. Al ministro risponde il pastario napoletano Luca Ferrara
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NAPOLI, 11 FEBBRAIO – Come riportato sul sito del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, è stato inviato a Bruxelles, a dicembre scorso, lo schema di decreto che introduce la sperimentazione dell’indicazione obbligatoria dell’origine per la filiera grano pasta in Italia.
Il provvedimento è stato condiviso e approvato dai Ministri delle politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, per puntare a “la massima trasparenza delle informazioni al consumatore” e “una maggiore chiarezza sull’origine del grano in modo da rafforzare la filiera produttiva e avere una maggiore competitività della pasta made in Italy nei confronti della produzione straniera“.
Il monito è quello di riprendere il sistema di etichettature utilizzato per le produzioni lattiero casearie e avere, nel contempo, un avanzamento a livello europeo.
E’ stato avviato, secondo i Ministri, l’iter per un “modello di etichettatura che consentirà di indicare con chiarezza al consumatore sulle confezioni di pasta secca prodotte in Italia il Paese o l’area dove è coltivato il grano e quello in cui è macinato.”
Non si sono fatte attendere le risposte degli imprenditori del campo e, tra questi, spicca la nota pubblicata da uno dei maggiori produttori di pasta della Campania, del sud e dell’Italia intera con esportazioni in tutto il mondo.
Luca Ferrara, proprietario del Pastificio omonimo con sede nell’area industriale di Nola, in provincia di Napoli, preso atto del decreto del Ministero ha affermato:
“E’ tempo di accentuare le riflessioni in merito allo schema di decreto che a dicembre il Ministro Martina ha trasmesso per una prima verifica alle autorità di Bruxelles. Il provvedimento elaborato dal Ministero delle Politiche agricole e dal Ministero dello Sviluppo economico prevede l’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima anche per la filiera grano-pasta in modo da evidenziare se la pasta secca è prodotta in Italia o in un altro paese e l’area dove il grano è stato coltivato e macinato.”
L’industriale campano ha proseguito il suo intervento, postato sul profilo facebook dell’azienda, analizzando nel dettaglio le proposte del ministro Martina.
“Il Ministro Martina, molto sensibile alle istanze della Coldiretti, mira ad aumentare il prezzo del grano italiano sottostimando però le problematiche dei produttori già stritolati dalla grande distribuzione organizzata e dal prezzo finale. Forse il Ministro pensa che le industrie della pasta non abbiano dipendenti e che intorno ad un pacco di spaghetti girino poche unità lavorative. Di fatto con questo decreto il Belpaese sta concedendo spazio ai concorrenti turchi, nordeuropei e nordafricani. Il decreto del Ministro Martina potrebbe definitivamente minare le tradizioni dell’industria italiana della pasta e i nostri vantaggi distintivi costruiti con grande sforzo nel corso di decenni dagli imprenditori italiani.”
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