Napoli, senti Marino: “De Laurentiis scatenò l’inferno a causa di De Sanctis”
Pierpaolo Marino racconta dei motivi che lo portarono a rassegnare le dimissioni da direttore generale del Napoli. “De Laurentiis scatenò l’inferno negli spogliatoi”. Il motivo? Morgan De Sanctis
Impossibile dimenticare Pierpaolo Marino, storico direttore generale dell’area tecnica del Napoli dal 2004 al 2009. Protagonista della cavalcata dalla Serie C1 all’Europa, è stato il primo dg dell’era De Laurentiis. Una squadra costruita da zero, dalle ceneri del vecchio club fallito, capace di far innamorare di nuovo i tifosi. Fiori all’occhiello, gli acquisti di Lavezzi, Hamsik, Maggio, Paolo Cannavaro su tutti. E anche Morgan De Sanctis, che insieme al Napoli ha poi scritto pagine importanti della storia recente. Piccolo particolare: con lui, gli azzurri ritornavano ad avere un portiere nel giro della Nazionale Italiana, come non accadeva dai tempi di Dino Zoff, portiere del Napoli dal 1968 al 1972.
Nonostante ciò, fu proprio per Morgan De Sanctis che il rapporto tra Marino e De Laurentiis, inizialmente idilliaco, cominciò ad incrinarsi, in particolare a causa di un episodio avvenuto nel 2008 durante Inter-Napoli del 30 novembre, partita che gli azzurri persero per 2 a 1. A raccontarlo è lo stesso dg, ora all’Udinese, in un’intervista rilasciata a Tuttosport.
“Andammo a giocare in casa dell’Inter – racconta Marino – e succede un inferno. Lui (De Laurentiis, nda) aveva già cominciato a prendere le decisioni senza consultarmi. Così aveva chiamato Donadoni. Giochiamo a Milano e all’intervallo stiamo sotto due e zero. De Laurentiis piomba negli spogliatoi e urla: ‘Mister, tolga subito De Sanctis e faccia giocare Iezzo! E lei, Marino, come ha fatto a prendere uno come De Sanctis?’. Succede tutto davanti ai giocatori, a me, a Donadoni che mi fa segno di non ribattere per evitare altri problemi. Fatto sta che Donadoni non cambia il portiere, perdiamo due a uno, ma io a fine partita rassegno le dimissioni“.
Le dimissioni vennero rigettate dal patron azzurro, e, dunque, Marino rimase ancora al Napoli dopo quella partita. Venne poi sollevato dall’incarico in seguito, insieme a Donadoni.
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