22 Marzo 2021

Napoli, rimosso il murales per l’assassino di Genny Cesarano e l’altarino per Verrano

Foto: dalla pagina Facebook del Consigliere Borrelli

murale cesarano

Rimosso il murale dedicato all’assassino di Cesarano e l’altarino per Verrano, rapinatore di Rolex. Le parole del Consigliere Borrelli

Cancellato il murale realizzato a Miano per ricordare Vincenzo Di Napoli, il giovane che partecipò all’agguato nel Rione Sanità che causò la morte del 17enne Genny Cesarano, vittima innocente della camorra.

Carabinieri e Polizia Municipale sono intervenuti questa mattina per rimuovere ai Quartieri Spagnoli anche l’altarino dedicato al 38enne Gennaro Verrano. L’edicola votiva custodiva perfino all’interno un astuccio di un Rolex, poiché Verrano era conosciuto da tutti come un abile rapinatore di Rolex.

Secondo quanto riporta “Il Mattino di Napoli”, anche il comandante della Polizia Municipale Ciro Esposito ha presenziato alle operazioni simboliche volute dalla prefettura.

È stato il prefetto Valentini ad inizio marzo ad avviare la task force contro i simboli della camorra.

Enzo Di Napoli

Enzo Di Napoli fu ucciso a 17 anni dal suo stesso clan. I giovani boss temevano che potesse collaborare con la Polizia e rivelare i nomi degli assassini di Genny Cesarano, sparato nel 2017. Il murale dedicato a Di Napoli era apparso da poco tempo, forse proprio come segno di sfida contro le operazioni di rimozione di questi simboli, avviate da circa un mese.

Genny Verrano

Genny Verrano, invece, fu raggiunto da alcuni colpi di pistola in pieno giorno, mentre era alla giuda del suo scooter ai Quartieri Spagnoli. Da anni era stato costruito un altarino che lo ricordava con un astuccio di un Rolex come un rapinatore di orologi. Verrano per questo tipo di traffici era anche destinatario di un mandato di cattura internazionale da parte dell’Europol per alcune truffe compiute in Belgio.

“Bisogna dare forti segnali di legalità, quindi è questa la strada su cui continuare, come chiedevamo a gran voce da tempo. Bisogna però rimuovere assolutamente, e in maniera veloce, le due opere più simboliche e che inneggiano alla criminalità giovanile, ovvero il murale ai Quartieri Spagnoli per il baby-rapinatore Ugo Russo e la cappella a Forcella edificata per santificare Emanuele Sibillo. Napoli ha l’esigenza di cambiare mentalità e cultura e le istituzioni devono dare in questo un contributo importante e deciso.”– ha dichiarato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

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