10 Dicembre 2019

Napoli, può Gattuso risolvere i problemi? I DATI DI RINGHIO

Gattuso sarà quasi sicuramente il nuovo allenatore del Napoli: scopriamo insieme chi è Ringhio. Moduli e statistiche

NAPOLI – Ancelotti è sempre più in bilico. La notizia delle dimissioni ha fatto, in breve tempo, il giro del web.

Stasera, probabilmente, dopo la partita col Genk, l’allenatore di Riggiolo dichiarerà alla stampa (forse alla squadra e alla società già l’ha fatto) il suo intento a dimettersi e a lasciare la panchina del Napoli.

Al posto suo sembrerebbe potersi sedersi uno dei suoi allievi, uno di quelli che nel Milan delle meraviglie era più sostanza che qualità: parliamo di quel Gennaro Gattuso che abbiamo imparato a conoscere non solo per le sue prestazioni ma anche per la sua grinta e la sua simpatia.

A mente fredda però, prima di vederlo eventualmente all’opera, cercando di non farci ‘manipolare’ il pensiero dalla sua seppur breve carriera da allenatore, ci chiediamo: può essere Gattuso colui che risolve i problemi attuali (e quelli futuri considerando la richiesta di contratto prolungato) del Napoli?

Partiamo dai dati e cerchiamo di fare un po’ di mente locale su Gattuso Allenatore.

QUALI SONO I SUOI PUNTI DI FORZA?

Temperamento, grinta, carisma, personalità, voglia di non mollare mai: sono queste le caratteristiche che Ringhio metteva in campo e che ha traslato poi anche sedendosi in panchina.

Nelle sue precedenti esperienze, Gennaro (solo per il nome è già ben voluto dai tifosi partenopei ndr) ha adottato principalmente diversi moduli, privilegiandone alcuni: si parte da un 4-3-3 di base, che può essere modificato in corso d’opera anche con un 3-4-3.

Anche per questo motivo potrebbe essere stato scelto da Aurelio De Laurentiis come sostituto di Ancelotti: l’inclinazione tecnico-tattica del Napoli prevede i moduli di Gattuso: si eviterebbe di vedere Zielinski centrocampista centrale, oppure Callejon e Insigne esterni di centrocampo.

Siamo spinti a credere che una delle prime cose che probabilmente farà Gattuso sarà quella di dare una disposizione diversa da quella del maestro Ancelotti.

Speriamo, inoltre, che la grinta che ha sempre contraddistinto l’ex centrocampista della Nazionale possa anche trasferirsi ai giocatori in campo, che in più occasioni sono sembrati un po’ molli.

Detto questo, passiamo ai numeri, passiamo ai dati di fatti. Da quelli non si sfugge.

CHI E’ STATO IL GATTUSO ALLENATORE?

Gennaro Gattuso ha iniziato la sua carriera di allenatore al Sion, in Svizzera. La sua avventura si conclude presto, gioca in totale 4 partite e ne perde 2, collezionando 1 pareggio e una vittoria. Verrà esonerato.

Passa al Palermo, all’inizio del 2013: anche qui l’esperienza è breve. Giocherà poche partite, solo otto: lo score è quello di 3 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte. Anche questa esperienza in serie B finisce con un esonero.

Nel 2014 è in Grecia, allena l’OFI CRETA. Si dimette la prima volta dopo 7 partite ma sotto le pressioni dei tifosi ritorna in carica. Calcisticamente la sua avventura però non è delle migliori: su 17 partite disputate ne perde 9, ne pareggia 3 e ne vince solo 5. Alla fine si dimetterà a dicembre e lascerà l’incarico di allenatore.

Dopo quasi un anno di inattività, ritorna in Italia, in serie C: Gattuso inizia ad allenare il Pisa. Il suo primo anno in Lega pro comincia bene e riesce a portare la squadra in serie B. A luglio 2016 si dimette per i problemi societari del Pisa; ritorna allenatore della squadra risolte tali tribolazioni solo a settembre: si dimetterà di nuovo quando, a fine campionato, la squadra sarà di nuovo retrocessa in C.

Comincia poi la sua avventura al Milan: inizialmente allena la primavera, poi a novembre viene promosso in prima squadra per sostituire Montella esonerato. Comincia in campionato con il pareggio col Benevento e il gol del portiere Brignoli. In due anni di Milan collezionerà 83 partite (tra campionato e coppe) ne vincerà la 40, ne perderà 20 e ne pareggerà 23. La sua esperienza finisce con un esonero.

Augurando le migliori sorti a Gattuso semmai dovesse sedersi sulla panchina azzurra, ci chiediamo – e crediamo sia lecito farlo – se potrà essere lui colui che risolleverà il Napoli da una crisi che sembra non finire più.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.