Marina Abramović al San Carlo con “7 Deaths of Maria Callas”
Marina Abramović al San Carlo: l’artista sarà per la prima volta al San Carlo dal 13 al 15 maggio con 7 Deaths of Maria Callas
Marina Abramović al San Carlo: l’artista della “performance art”, una delle più conosciute e amate al mondo, andrà in scena al San Carlo, dal 13 al 15 maggio, con uno spettacolo in prima nazionale dedicato alla “Divina” Maria Callas.
Marina Abramović ha presentato il suo spettacolo 7 Deaths of Maria Callas durante una conferenza stampa che si è tenuta ieri, mercoledì 11 maggio, nel Foyer del Teatro San Carlo.
L’opera, della quale la Abramović è insieme autrice e interprete, è una produzione multimediale che unisce performance dal vivo e video. Si concentra su ciascuna delle morti “sul palco” della Callas che di volta in volta è stata Carmen, Floria Tosca, Desdemona, Lucia, Norma, Cio-Cio-San, Violetta Valery; personaggi che rivivranno attraverso sette grandi interpreti vocali : Annalisa Stroppa (Carmen), Valeria Sepe (Floria Tosca), Nino Machaidze (Desdemona), Jessica Pratt (Lucia Ashton), Roberta Mantegna (Norma), Kristine Opolais (Cio-Cio-San), e Selene Zanetti (Violetta Valery).
Lo spettacolo è avvalorato anche dalla presenza di un altro celebre nome: l’attore William Defoe, che sarà il protagonista dei video e “morirà” insieme a Marina sette volte in sette film.
Le musiche sono state curate da Marko Nikodijević, mentre a dirigere l’orchestra ci sarà Yoel Gamzou.
In conferenza, Marina Abramović ha rivolto parole d’amore e di stima per la Callas e per la città di Napoli : «Amo il San Carlo, amo Maria Callas e amo Napoli».
Per quanto riguarda la sua passione per la soprano ha detto :
«La mia storia con la Callas inizia molti anni fa, quando avevo14 anni sedevo nella cucina di mia nonna che aveva sempre la radio accesa: tra belle e cattive notizie, musica folk, musica classica, ad un certo punto ascolto una voce: ricordo di essermi alzata in piedi ed essermi messa a piangere. Non avevo idea di chi fosse quella voce, era una voce di donna e lo speaker disse che si trattava di Maria Callas. E’ stata la prima volta che l’ho ascoltata e ricordo la mia reazione di profonda emozione a quel canto. E il resto è storia. Più avanti ho trovato tante similarità tra la mia vita e la vita della Callas. Entrambe abbiamo avuto madri forti, estremamente ambiziose, che un po’ ci hanno rubato l’infanzia spingendoci verso la nostra carriera. E poi il suo grande sentimento per Onassis, il suo grande amore, fino alla morte di crepacuore. Nella mia vita è successo qualcosa di simile, il mio lavoro mi ha salvata. E’ per questo che ho voluto fare questo omaggio alla Callas, morta a soli 53 anni tragicamente come gran parte delle protagoniste donne delle opere da lei cantate»
Sul suo legame con Napoli, invece :
«Ho un sodalizio artistico molto consolidato con Napoli fin dagli anni ’70, questa città mi ha sempre dato la possibilità di presentare lavori che sono diventati capisaldi della mia carriera. Quando è arrivato l’invito del San Carlo per 7 Deaths of Maria Callas mi sono sentita estremamente onorata e fortunata per l’importanza storica di questo Teatro. Questo mio progetto a cui ho pensato per oltre venti anni, non poteva trovare casa migliore».
E ancora, la camaleontica artista ha parlato della sua trasformazione negli anni che ha visto il succedersi di diverse parti del proprio io, le “tre Marina”: «La Marina eroica, sprezzante del pericolo che si spinge ai limiti, la parte radicale di me; la Marina spirituale, che ama stare nei monasteri a meditare senza parlare con nessuno per periodi di tempo molto lunghi; la Marina incredibilmente curiosa di tutto ciò che non ha mai fatto prima, che vuole essere totalmente libera, che vuole fare qualsiasi cosa abbia voglia di fare in questa vita!».
In ultimo, Marina Abramović ha rivolto un appello per la guerra in Ucraina, sollecitando gli artisti ad intraprendere un ruolo attivo, perché l’artista :«ha la responsabilità di partecipare attivamente a quel che accade nel mondo e prendere posizione».
A ciò ha aggiunto:«Dopo solo sei ore dallo scoppio della guerra sono stata la prima artista a lanciare il mio messaggio di vicinanza completa all’Ucraina. Pochi mesi prima dello scoppio della guerra ho fatto un progetto per Babyn Yar, su richiesta di Zelensky che ha chiesto a degli artisti di commemorare l’olocausto del 43 e ho creato un grande muro nero lungo 40 metri con dei cristalli conficcati dentro e l’ho chiamato ‘Crystal Wall of crying’. Pochi mesi dopo l’inaugurazione la torre televisiva vicino a quell’installazione è stata bombardata, l’opera è rimasta intatta e se questo muro per miracolo resisterà alla guerra, avrà la funzione di servire due memorie, la memoria dell’olocausto mondiale e quella della invasione russa di oggi. Alla fine di ogni show chiedo sempre al pubblico di avere un pensiero per l’Ucraina»
Sia il Sovrintendente del San Carlo Stéphane Lissner sia la direttrice generale Emmanuela Spedaliere sono molto soddisfatti di aver portato 7 Deaths of Maria Callas sul palcoscenico di uno dei teatri più importanti d’Italia. In particolare, la Spedaliere ha dichiarato:
«Con 7 Deaths of Maria Callas si rinnova il forte legame tra il Teatro San Carlo e l’arte contemporanea. Un legame significativo già a partire dagli anni ‘50 con Erté e Prampolini che continua con Ricci, Luzzati e Purificato e ancora con Manzù e Rauschenberg fino a Kiefer, Paladino, Paolini, Kentridge, Adami, Ontani, Marden, che ci hanno accompagnato in questi anni. Le collaborazioni tra artisti e opere dei maggiori drammaturghi, compositori e coreografi di ogni tempo hanno segnato le Stagioni più brillanti dal ‘900 ad oggi rendendo unica la nostra storia teatrale».
Marina Abramović al San Carlo: dopo la mostra a Castel dell’Ovo nel 2020, la grande artista serba riporta nuovamente la sua arte nella città partenopea, con uno spettacolo straordinario.
Per ulteriori informazioni e per acquistare i biglietti puoi visitare il sito del San Carlo
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