MANN. Esperimento sociale: statue censurate
Un lupo al museo: in produzione il progetto di Ugo Capolupo per il MANN. L’arte provoca il visitatore protagonista
Deve essersi sentito proprio come i visitatori del MANN Michelangelo, quando gli venne ordinato di censurare i nudi della Cappella Sistina: stupito e schernito.
Così appaiono i volti degli ignari visitatore che, sulle parti intime delle statue dei Tirannicidi e su altre sculture, trovano un cartello con la scritta CENSORED. Ad acuire le reazioni l’intervento di un attore, nei panni del custode della sala, che rimarca la stranezza del fatto.
Lo stupore è ripreso dalle telecamere del sapiente regista Ugo Capolupo, che realizzerà dieci filmati per il progetto “Un lupo al museo”, destinato a rappresentare la società attraverso l’arte. É proprio il MANN il produttore della serie che a breve saranno pubblicati sui canali social del museo. In ogni episodio saranno affrontate tematiche differenti: bullismo, sesso, censura, traffico d’arte, schiavitù e razzismo.
Gli sprovveduti partecipanti dovranno compiere delle scelte e prendere una posizione circa le tematiche di volta in volta proposte. “Soltanto dall’arte – sostiene Capolupo – scaturisce l’input per provocare il visitatore, vero protagonista delle performance video“.
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