30 Settembre 2016

“Leggende napoletane”: la penna di chi ha amato Napoli

leggende napoletane

“Leggende napoletane” è il libro di Matilde Serao. Cresciuta tra i vicoli di Napoli racconta le storie della città che ha amato follemente

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Esistono nella vita di un essere umano libri che ti cambiano l’esistenza. Questi non possono mancare in libreria. Ognuno decide, in base a diverse ragioni, quale dei tanti libri merita di essere “il libro”. Oggi analizzeremo i motivi del perché “Leggende napoletane” è  il libro che può cambiarti la vita.

14 leggende popolari e una storia conclusiva, in cui l’autrice gioca ad immaginare l’avvenire della città, sono raccontate nel libro della Serao. Storie molto semplici scritte con lo stile di chi ci mette passione in quello che fa.

Ma perché proprio Napoli?

Napoli è la città che Matilde ha più amato, Napoli è l’amore, Napoli è la città prediletta da Dio:

Ognuno sa che Iddio, generoso, misericordioso e magnifico Signore, ha guardato sempre con occhio di predilezione la città di Napoli. Per lei ha avuto tutte le carezze di un padre, di un innamorato, le ha prodigato i doni più ricchi, più splendidi che si possano immaginare. Le ha dato il cielo ridente ed aperto, raramente turbato da quei funesti pensieri scioglientisi in lagrime che sono le nubi; l’aria leggera, benefica e vivificante che mai non diventa troppo rude, troppo tagliente; le colline verdi, macchiate di case bianche e gialle, divise dai giardini sempre fioriti; il vulcano fiammeggiante ed appassionato, gli uomini belli, buoni, indolenti, artisti e innamorati; le dame piacenti, brune, amabili e virtuose; i fanciulli ricciuti, dai grandi occhi neri ed intelligenti. Poi, per suggellare tanta grazia, le ha dato il mare, ha saputo quel che si faceva.

Quello della Serao è il libro che ogni buon napoletano, e non solo, dovrebbe avere. Un gesto d’amore per una città sempre più bistrattata ma che ha tanto da offrire. Napoli è la città dell’ amore, Napoli è la città dell’arte.

Ma perché è tanto importante leggere “Leggende napoletane”?

Matilde ci insegna che l’ideale raggiunto, toccato va in pezzi. L’arte si vendica sulla vita è l’anima giace sotto un immane sepolcro. L’arte sopravvive all’uomo.

Matilde ci insegna che in un mondo dove la logica domina, le fantasie di ognuno di noi non interessano. In un mondo, dove l’unico rimedio ai dolori umani è la ricerca della verità lei resta fedele a se stessa. Anche se questo non interessa a nessuno.

“Leggende napoletane” è lo sfogo di chi preferisce sognare anziché essere logico.

Il bene che può fare l’arte non è calcolabile attraverso parametri fissi mentre quello della scienza  si. Ciò non vuol dire che l’arte deve passare in secondo piano. La scienza  può curare i dolori del corpo, l’arte cura quelli dell’anima.

Matilde ci insegna l’altra cura, quella che a quanto pare è sempre più rara ai giorni nostri.

De Crescenzo, in “Così parlò bellavista“, riassumeva le ideologie umane in due esseri diversi: gli uomini d’amore e quelli di libertà.

E tu quale dei due preferisci essere?

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