9 Dicembre 2020

Le regioni chiedono: “Via i blocchi per le feste”. Ma il Governo dice no

Si ringrazia motorionline.com per la foto.

Regioni-Stato

Dpcm Natale, Regioni in pressing: chiesta libertà di spostarsi all’interno delle province. Il Governo Conte però non ci sta, ecco le proposte

Le Regioni italiane sono in pressing per far sì che il Governo cambi l’ultimo Dpcm emanato. Le Regioni chiedono infatti che ci sia la possibilità di ricongiungersi alle famiglie nei giorni di festa. E quindi la richiesta di Governatori e Sindaci è quella di permettere ai cittadini di spostarsi liberamente all’interno della propria provincia.

Il nuovo Dpcm emanato il 3 Dicembre però, è in netto contrasto con la richiesta delle Regioni. Il testo infatti, non solo vieta su tutto il territorio nazionale ogni spostamento in entrata e uscita tra Regioni e province autonome, ma anche tra Comuni nei giorni 25 e 26 Dicembre e 1 Gennaio. Data l’indisponibilità del Governo, per intervenire servirebbe un’operazione parlamentare che tenti di introdurre un emendamento al decreto legge collegato, come spiegato su Il Mattino.

Al momento però questa è solo un’ipotesi, tra l’altro di difficilissima realizzazione. Il testo, che al momento non esiste, dovrebbe andare in Gazzetta ufficiale entro il 24 Dicembre, come spiegano fonti vicine a Palazzo Chigi. Ma i tempi stretti non scoraggiano le Regioni e l’opposizione. Anche gli esperti del Cts considerano di buon senso una differenziazione tra grandi città e piccoli comuni. Ecco quanto dichiarato a tal proposito dal Coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, intervenuto pochi giorni fa a “Il Messaggero”: “Abbiamo chiesto che le regole per gli spostamenti nei piccoli Comuni fossero diverse”.

Una linea sposata anche dalle Regioni, con i rispettivi Presidenti che l’hanno proposta nell’ultima conferenza Stato-Regioni. Anche Massimo Castelli, coordinatore nazionale dei piccoli comuni dell’Anci, è favorevole a questa richiesta. Ecco le sue dichiarazioni: “Poche persone distribuite in un territorio molto ampio, da noi il distanziamento è spesso una condizione di vita. Per questo una misura del genere è semplicistica e anacronistica, a Roma non si rendono conto delle enormi differenze tra Comuni grandi e piccoli”. Queste le sue parole rilasciate a Il Mattino.

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