15 Gennaio 2019

Lago Patria, il progetto di qualifica dell’area che diventerà polo naturalistico

Il consiglio metropolitano di Napoli approva a bilancio la rinascita di un’oasi del WWF di Lago Patria grazie anche alla collaborazione del polo universitario

Lago Patria – Il Consiglio Metropolitano di Napoli ha approvato un piano di valorizzazione di un’area, già negli anni passati Oasi del wwf, che vedrà nuova luce e nuovi criteri moderni al fine di ridare alla cittadinanza una realtà che potrebbe valere molto anche ai fini naturalistici.

Il progetto si impegnerà di rinnovare un’area nei pressi del Lago, in via Staffetta, di 35 mila metri quadri grazie anche alla collaborazione dell’Università Federico II e preveder la messa in sicurezza della zona, la riqualifica e la suddivisione in aree tematiche come percorsi naturalistici didattici, orti sociali e aree di sgambamento cani, il ripristino della sorgente, del laghetto e delle voliere per i rapaci.

Il progetto si è potuto apprezzare grazie al Consigliere delegato alla valorizzazione di Lago Patria Rosario Ragosta che spiega:

 “La creazione del primo Polo Naturalistico Metropolitano è un obiettivo che mi sono preposto fin da quando ho accettato le deleghe del Sindaco Luigi de Magistris, il quale si e’ mostrato molto sensibile e disponibile alla realizzazione del progetto.

Questo grande spazio dovra’ essere restituito ai cittadini che, in quelle zone, non hanno sufficienti aree attrezzate dove trascorrere del tempo a contatto con la natura.

Ora mi adopero’ con gli uffici di competenza, affinche’ venga subito bandita una manifestazione di interesse che dovra’ provvedere ad assegnare, quanto prima, queste aree alle associazioni che ne faranno richiesta per restituirle ai cittadini e alle scolaresche.

Voglio, inoltre, ringraziare quelle associazioni che finora, a titolo completamente volontario, hanno manutenuto la zona garantendo almeno la sopravvivenza del delicato ecosistema creatosi e il Consigliere Nicola Pirozzi che ha seguito con me tutto il progetto fino all’approvazione in aula”.

fonte www.ildenaro.it/

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