30 Settembre 2015

La vie nous appartient di A.K. Lee al Napoli Film Festival

Candidato al premio Europa/Mediterraneo, La vie nous appartient è stato proiettato all’Institut Français durante la prima giornata del Napoli Film Festival

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Alex K. Lee è un regista emergente austriaco, di origini coreane, che nel 2013 ha diretto il suo primo lungometraggio, intitolato La vie nous appartient. Il film è candidato al concorso Europa/Mediterraneo del Napoli Film Festival, ed è stato proiettato nel pomeriggio della prima giornata all’interno dell’Institut Français in lingua originale con i sottotitoli italiani.

La vie nous appartient è, come suggerisce il titolo, un film del 2013 in lingua francese (come dichiarato dal regista nel suo sito, egli ha vissuto anche in Francia), ma è ambientato nelle spettacolari montagne della Bassa Austria. I protagonisti, e unici personaggi del lungometraggio, sono Philippe e Sarah (interpretati dai giovani attori francesi Florent Arnoult e Alix Bénézech), due ragazzi all’apparenza totalmente opposti, conosciutisi in una chat online. I due giovani hanno deciso di scappare di casa ed incontrarsi per la prima volta in un posto scelto da Sarah per compiere un gesto estremo; i ragazzi, infatti, hanno deciso di suicidarsi. Prima di compiere l’atto, però, i due devono recarsi alla cima del monte, per uccidersi in “gran stile”.

Ed è durante questo viaggio che lo spettatore può conoscere la vita dei due giovani, i più reconditi segreti, i problemi familiari che li rendono, nella loro diversità, uguali. Scopriamo, ad esempio, che Philippe è lo stereotipo del nerd: fissato con il computer, i videogiochi, solitario e secchione. Sarah è una donna sportiva: danza, fa ginnastica ed è molto bella. Entrambi, però, sono degli outsider; nessuno li comprende nè vuole farlo. Ed è a causa del loro essere incompresi e soli che hanno scelto di compiere questo gesto. Non sta a noi dire se lo faranno o meno, ma sicuramente risulta estremamente interessante l’analisi psicologica di due personaggi, all’inizio quasi stereotipati, che si rivelano, poi, diversi da come sembravano.

La vie nous appartient è un film interessante; triste ed intenso, senza mai essere pesante. C’è, però, qualche difetto: la regia non è mai fluida, le riprese paesaggistiche sono spesso statiche, i primi piani non convincono sempre, ma il più grande problema è dato dalla luce. Diverse scene (soprattutto quelle ambientate di notte, davanti al fuoco) sono, infatti, quasi totalmente buie.
Alcuni dialoghi peccano di originalità per l’utilizzo, in certi casi, di temi triti e ritriti.

Complessivamente, però, La vie nous appartient è godibile, e si rivela un ottimo candidato per il Concorso Europa/Mediterraneo.
Per ogni aggiornamento su quest’ultimo, seguite Napoli.ZON, che sarà presente anche alla visione delle altre proiezioni (qui la recensione di un’altra pellicola candidata al premio, Durak).

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