La discarica fumante della Solfatara
Discarica a cielo aperto alla Solfatara dove all’interno del cratere, circondato da abitazioni civili, bruciano rifiuti di ogni genere
[ads1] Una questione scottante.. o meglio “fumante”, quella della discarica abusiva della Solfatara a Pozzuoli dove all’ interno del vulcano bruciano rifiuti di ogni generi tra l’incuria delle istituzioni.
Un sito inquinato e abbandonato, dunque, che potrebbe rientrare tra i 48 siti inquisiti presenti in Campania. La mappa dei siti in questione, di cui si è occupato Claudia Mannino del Movimento 5 stelle risulta però irreperibile, non acquisibile da parte del dipartimento dell’Ambiente della Commissione Europea, e non possiamo sapere se vi sia presente anche il sito della Solfatara.
Lo scandalo dei rifiuti italiano si perpetua anche in zona flegrea dove il Vulcano della Solfatara dovrebbe risultare un’attrazione di interesse geologico e storico, mentre purtroppo i fatti parlano di una vera e propria discarica a cielo aperto.
Le conseguenze sono presumibilmente annose, disastro ambientale e inquinamento anche perché tutto intorno la discarica fumosa della Solfatara sorge un’intera cittadella. La Regione, avrebbe dovuto mettere in sicurezza e bonificare la discarica entro il 2015.
L’Italia, già multata dalla Corte Ue per una somma di 40 milioni di euro, presenta un alto numero di discariche tra cui spiccano anche piccole isole di attrazione turistica, una tra tutte l’isola del Giglio in Toscana.
Che fare, al momento è forte l’indignazione dei cittadini che chiede un’attenzione maggiore da parte delle istituzioni per un territorio che cerca di articolare un turismo archeologico, geologico e culturale e che si trova a combattere non solo l’inciviltà di pochi lassisti ma anche la distanza delle Istituzioni chiamate a garantire il rispetto delle regole.
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO