5 Gennaio 2021

Incidente mortale: Gerlando muore a 58 anni. Un amico: “Addio Gerlà”

Immagine di repertorio

mamma uccide figli

Ulteriore aggiornamento sull’Incidente mortale avvenuto sulla variante 700 la scorsa notte, il nome della vittima

Come già è stato reso noto, un grave incidente mortale è avvenuto nelle ultime ore in Campania che ha provocato un morto e tre feriti sulla sopraelevata della Variante SS700 in direzione Santa Maria Capua Vetere, nei pressi dello svincolo di San Prisco.

Nell’incidente mortale sono stante coinvolte tre auto, che all’arrivo dei pompieri erano ridotte a lamiere contorte. I vigili del fuoco, provenienti dalla sede Centrale del Comando, sono riusciti così a liberare dalle lamiere le persone coinvolte, in seguito a un duro lavoro con l’attrezzatura da taglio. Purtroppo, l’uomo che era alla guida di una delle vetture era già deceduto: si tratta di Gerlando Lo Presti, 58 anni, noto avvocato di San Prisco. Dolore e sconcerto nell’animo dei cittadini e parenti della vittima che con messaggi di cordoglio vogliono ricordare la magnifica persona che era. Così ha scritto un suo caro amico su Facebook in seguito alla notizia dell’incidente:

“Ho avuto la prima notizia schifosa dell’anno, e difficilmente sarà superata. Gerlando Lo Presti, il mio carissimo amico Gerlando, se ne è andato per un incidente stradale. Il destino si è accanito una volta in più contro una persona, leale, pulita, che aveva già dovuto subire tanto negli ultimi anni, ma che aveva trovato sempre la forza, la dignità, per reagire, per rinascere, facendosi forte dei suoi valori, quelli che non lo avevano mai abbandonato.

Nessuno venga a raccontarmi mai che l’universo operi per il bene e conosca la riconoscenza, Gerlando era una persona di grande spessore umano, morale, incapace di fare del male a una mosca, capacissimo di farne, e molto, a se stesso.

Con tutte le sue durezze apparenti, le sue intransigenze al limite della provocazione, praticava e da sempre la cultura e il rispetto; aveva dentro di se fortissimi i valori della amicizia e della lealtà, della libertà del pensiero, e a volte li mostrava in maniera quasi illogica, da sembrare quasi fossero delle ostentazioni; ed invece era fatto davvero così, preferiva risultare a volte insopportabile pur di non vendere mai nulla di se.

Maledico di aver rimandato la mia telefonata di auguri del primo dell’anno, quel ‘Vabbè lo chiamo dopo a Gerlando’. Mi mancherai moltissimo, nemmeno l’ultima birra insieme siamo riusciti a bere. Prendi questo augurio come gesto estremo, rasentante la follia: spero almeno che il tuo amato Milan vinca lo scudetto in tuo onore, alla tua memoria. Addio Gerlà”.

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