8 Ottobre 2021

Giunta UCPI: piena solidarietà all’Avv. Frazzitta

UCPI : “Solidarietà all’Avv.Frazzitta”

UCPI: “Solidarietà all’Avv.Frazzitta”

Giunta UCPI: la nota della Giunta in relazione all’esposto disciplinare sottoscritto dalla Giunta distrettuale dell’ANM di Palermo nei confronti dell’Avv. Giacomo Frazzitta

GIUNTA UCPI – Arriva per iscritto il sostegno della Giunta UCPI alla Camera penale di Marsala e la piena solidarietà all’Avv. Giacomo Frazzitta in relazione all’esposto disciplinare sottoscritto dalla Giunta distrettuale dell’ANM di Palermo nei confronti del collega.
Il provvedimento disciplinare contro l’Avv. Frazzitta è venuto in essere per via di sue alcune dichiarazioni nel corso di una telefonata avvenuta con la madre della bambina scomparsa. Un’intercettazione ha riportato le dure parole del legale che recitano: “Perché i magistrati fanno schifo cara signora. I magistrati fanno schifo in Italia, lo dobbiamo dire, e sta succedendo anche nel caso Denise. Se ne stanno andando a indagare la collega. Quale è l’urgenza?”
Alle accuse rivolte all’Avv. Frazzitta è seguita la risposta della Giunta UCPI pubblicata online sul proprio sito ufficiale: “Sorprende innanzitutto l’oggetto dell’esposto, che riguarda un colloquio intercettato tra l’avv. Frazzitta, quale legale della famiglia della piccola Denise Pipitone, scomparsa in circostanze ancora oggi oggetto di indagine da parte della Procura di Marsala, ed una signora che si accreditava -insieme al marito- come a conoscenza di notizie utili alle indagini. Nel corso di tale conversazione l’avv. Frazzitta, dopo avere peraltro formulato apprezzamento per i magistrati titolari dell’indagine, si esprime in termini molto critici e bruschi nei confronti della Magistratura con riferimento ad un procedimento penale avviato nei confronti di un altro magistrato, e di ciò si duole l’esponente, che sollecita il vaglio del giudice disciplinare. È innanzitutto molto grave che l’Avv. Frazzitta abbia dovuto apprendere da un lancio ANSA di questa iniziativa disciplinare nei suoi confronti, ed auspichiamo un immediato accertamento su chi si sia reso responsabile della diffusione di notizie di natura ovviamente del tutto riservata.”

IL COMMENTO DELLA UNIONE CAMERE PENALI ITALIANE

Il parere dell’UCPI viene strutturato per gradi analizzando così le varie sfaccettature dell’episodio in questione. “Nel merito, è in primo luogo inaccettabile che si pretenda di sindacare opinioni espresse liberamente e riservatamente in un colloquio destinato a rimanere noto solo ai due interlocutori, il cui contenuto è invece stato riversato nell’atto di richiesta di archiviazione della indagine, per illustrare – quanto appropriatamente non sta a noi dirlo – la poi accertata inaffidabilità di quei testimoni. A nulla vale la circostanza, che l’esposto parrebbe voler valorizzare per escludere la natura privatissima e riservata della conversazione, che il colloquio sia intercorso con un testimone nella inchiesta giudiziaria, giacché a volersi in tal modo ipotizzare una attività professionale di natura consulenziale prestata dall’Avv. Frazzitta, se ne dovrebbe semmai dedurre la assoluta inutilizzabilità e dunque illegittimità di quella intercettazione.”

Il commento continua: “In secondo luogo, deve stigmatizzarsi la gravissima inopportunità di questa iniziativa, essendo riferita ad una circostanza, come sopra ricordato, contenuta in una richiesta di archiviazione attualmente sub iudice, così traducendosi essa -ci si augura solo per colpevole imprudenza- in una indebita ingerenza in una vicenda giudiziaria ancora in corso.

E infine: “In definitiva, l’iniziativa appare ispirata da inammissibili aspettative censorie di una libera ed insindacabile manifestazione di una opinione, resa in una sede riservatissima ed esondata da quei limiti non certo per volontà dell’Avv. Frazzitta, oggetto dunque di una aggressione personale e professionale del tutto inaccettabile. La Giunta, nel ribadire stima ed apprezzamento per l’avv. Giacomo Frazzitta, auspica che il Consiglio di Disciplina Nisseno voglia adottare con rapidità le proprie determinazioni, e che si voglia accertare per quali vie – e per quali ragioni- si sia data pubblicità ad una così avventata iniziativa disciplinare.”

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