18 Gennaio 2024

Giulia Tramontano: inizia il processo per Alessandro Impagnatiello

Oltre all'imputato, anche la famiglia di Giulia. I genitori sono partiti questa mattina da Napoli

foto: social

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PORCESSO ALESSANDRO IMPAGNATIELLO – Nella giornata di oggi, 18 gennaio, inizia il processo per Alessandro Impagnatiello. Il barman 33enne è accusato di aver ucciso la compagna 27enne Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi del piccolo Thiago. L’omicidio si è verificato nella loro casa di Senago, comune alle porte di Milano.

L’uomo ha confessato il delitto ed è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dai futili motivi e dal vincolo di convivenza. Accusato inoltre di interruzione non volontaria di gravidanza e di occultamento di cadavere.

Processo per Alessandro Impagnatiello: l’arrivo in aula

Impagnatiello è arrivato in aula alle 9:30 per presenziare alla prima udienza. Anche il fratello e la sorella della vittima sono arrivati in aula allo stesso orario, raggiunti un’ora dopo dai genitori che sono partiti questa mattina da Napoli.

Le parti dell’accusa e della difesa

L’uomo, difeso dalle avvocate Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia, rischia una condanna all’ergastolo. Per questo motivo le legali potrebbero chiedere una perizia psichiatrica. Secondo le indiscrezioni riportate da Fanpage.it, infatti, nella lista dei teste della difesa ci sarebbero uno psichiatra e uno psicologo. 

Per questo motivo, l’avvocato della famiglia Tramontano Giovanni Cacciapuoti, ha nominato due psichiatri – precisamente Salvatore De Feo e Diana Galletta – per contestare la possibilità che l’accusato si avvalga di “vizio di mente”. Questa eventualità, infatti, potrebbe evitare la possibile pena.

Le parole di Cacciapuoti, avvocato della famiglia di Giulia Tramontano

L’avvocato Cacciapuoti, ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it quanto segue:

“Dal punto di vista normativo anche solo una di queste aggravanti potrebbe giustificare la pena massima. Quindi evidentemente sì, domanderanno la perizia per provare il vizio di mente. Non si sa se all’inizio del processo o durante il suo svolgimento. Così, vista la lista testimoniale di Impagnatiello, anche noi domanderemo alla Corte di autorizzarci alla citazione dei nostri due consulenti”

Inoltre ha precisato all’Ansa, che venga riconosciuta all’imputato la sentenza all’ergastolo.

Il Comune di Senago si costituisce parte civile

In aula si è presentato anche l’ex pm Antonio Ingroia, il quale rappresenta il Comune di Senago. Il Comune alle porte di Milano, infatti, ha chiesto di costituirsi come parte civile del processo.

Ingroia spiega: “E’ una scelta importante e coraggiosa quella del Comune. I cittadini di Senago sanno da che parte stare, si vuole incoraggiare tutti i Comuni di Italia a dimostrare che si sta dalla parte giusta”.

Inoltre ha precisato che Impagnatiello ha agito con una “premeditazione lucida e spietata, è un esempio di brutalità. C’è stata da parte sua la precostituzione di impunità”. Infine dichiara: “Non credo che ci siano tracce o indizi su un vizio di mente, c’è stata lucidità nell’intento criminale”.

Fonte: Fanpage.it

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