Università: Gaetano Manfredi nuovo presidente CRUI
Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Gaetano Manfredi, è stato nominato nuovo presidente della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Nolano, 51 anni, succede al professor Stefano Paleari
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Gaetano Manfredi, nolano, 51enne professore di Tecnica delle costruzioni, nonché Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” è stato nominato questa mattina nuovo presidente della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
Il professor Manfredi, già prorettore della più grande Università del Sud Italia, è stato eletto con voto unanime e alla prima votazione e succede al collega Stefano Paleari.
Uomo di grande cultura, il professor Manfredi si è laureato in Ingegneria proprio alla Federico II nel 1988 con 110 e Lode, ed è stato Dottore di Ricerca nella stessa Università a partire dal 1993. Premiato con una importante Borsa di Studio Post-Dottorato nel 1994, il neo-presidente del CRUI è stato Ricercatore in Tecnica delle Costruzioni dal 1995 e Professore ordinario dal 1998.
Da sempre impegnato nel campo dell’Ingegneria Sismica, ha pubblicato ben 9 libri e fatto oltre 400 pubblicazioni su riviste internazionali o presentati in congressi nazionali ed internazionali, guadagnandosi un posto nella Commissione Grandi Rischi e nel Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
“Il compito che le nostre università devono svolgere nei prossimi anni, dopo i tempi bui della crisi globale, è ancora più complesso rispetto al passato”, ha detto il neo-presidente subito dopo l’elezione, “Non solo centri di formazione e ricerca, ma agenti sociali ed economici, motori dello sviluppo e della trasformazione dei territori e della società”.
Tali aspirazioni possono essere perseguiti soltanto attraverso l valutazione e il finanziamento, tematiche sulle quali il professor Manfredi mostra di avere le idee molto chiare.
“Si parla ormai da mesi della Buona Università che il Governo si prepara a varare. Ma sull’università e sulla ricerca va fatta una scelta politica, e va fatta subito. E’ troppo facile parlare di futuro senza immaginare di investire sui mattoni per costruirlo. In quest’ottica confidiamo sul fatto che non si tratti dell’ennesima riforma a costo zero. O meglio i cui costi vengono interamente scaricati sulle comunità accademiche. Giovani, studenti e ricercatori, in primo luogo”.
“Le sfide che attendono gli atenei italiani non sono né poche né semplici”, conclude il Rettore, “Aumentare l’offerta terziaria guardando a una nuova formazione professionalizzante. Promuovere l’internazionalizzazione coniugandola con il governo dei flussi migratori. Integrare la formazione a distanza con quella frontale, rispondendo in maniera coerente alla concorrenza delle università telematiche. Incrementare una presenza attiva sul fronte dell’innovazione tecnologica basata sul knowledge sharing”.
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