Gaetano Manfredi: chi è il nuovo Ministro dell’Università e della Ricerca che 10 giorni fa aveva criticato il Governo
Il Presidente Giuseppe Conte ha annunciato che Gaetano Manfredi guiderà un nuovo Ministero che si occuperà del comparto accademico. Rettore della Federico II e Presidente della CRUI era stato molto critico sulla Finanziaria appena 10 giorni fa
Alla conferenza di fine anno del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato fatto il punto, com’è consuetudine, sull’ormai trascorso “anno bellissimo”. Vari i temi trattati: i risultati raggiunti in materia di immigrazioni, il ruolo (?) dell’Italia in Libia, la Manovra Finanziaria 2020. A proposito di quest’ultima, non potevano mancare domande sulle dimissioni dell’ex Ministro di Istruzione, Università e Ricerca Lorenzo Fioramonti, consegnate proprio per le poche risorse stanziate per la formazione. Conte ha, dunque, annunciato la separazione dei comparti “scuola” e “università/ricerca”, con la conseguente creazione di un nuovo Ministero che si dedicherà soltanto dell’area accademica. La guida di questo nuovo Dicastero sarà affidata a Gaetano Manfredi, Magnifico Rettore della Federico II e Presidente della CRUI.
Laureato cum laude in Ingegneria nel 1988, Gaetano Manfredi entra subito nel mondo accademico federiciano vincendo prima una borsa di dottorato e ottenendo, successivamente, un assegno di ricerca. Diventa poi Professore di “Tecnica delle Costruzioni” presso la facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli. Diventa Rettore della Federico II nel 2014 con ampio consenso tra gli ordinari che lo eleggono, mandato che terminerà proprio nel prossimo 2020. Dal 2015 è Presidente della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Precedentemente, tra il 2006 e il 2008, era stato consigliere del Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais, durante il governo Prodi II.
Gaetano Manfredi e le critiche alla Manovra 2020 di appena 10 giorni fa
Proprio in questa veste Manfredi aveva aspramente criticato la Manovra Finanziaria 2020 del Governo Conte II appena il 19 dicembre scorso. In una nota, infatti, il futuro Ministro aveva espresso “profonda preoccupazione per la direzione diametralmente opposta a quella attesa“.
“Quest’anno più che mai, la legge di bilancio – si legge nella nota – dimentica l’università. Non una misura d’investimento. Non un segnale di attenzione. La Conferenza dei Rettori esprime profonda preoccupazione per la direzione diametralmente opposta a quella attesa. Nonostante la stagnazione, perfino i Paesi emergenti puntano su università e ricerca: l’Italia no“. “Siamo molto delusi – continua – i finanziamenti che aspettavamo servivano in primis per i giovani. Un piano straordinario per i ricercatori e risorse a copertura delle esenzioni delle tasse universitarie (per la cosiddetta no-tax area). Tenendo conto che siamo già il Paese europeo con il minor numero di laureati, e che notoriamente la crescita economica nella società della conoscenza non può che basarsi sulla conoscenza, non credo che questa legge renda un servizio al futuro prossimo dei nostri cittadini”.
In un’intervista rilasciata all’ANSA, Manfredi ha affermato che si troverà “a lavorare in condizioni sicuramente complicate” per poi aggiungere: “cercherò di fare il massimo per il nostro sistema”.
Le indagini per i crolli de L’Aquila: un nulla di fatto
Nel 2015 è iscritto nel registro degli indagati dalla Procura de L’Aquila in quanto facente parte della commissione di collaudo delle costruzioni della “Città Nuova”, a seguito dei crolli qui verificatisi dopo il terremoto del 2009. Il processo, che aveva coinvolto altre 37 persone, si è concluso per Manfredi con un nulla di fatto.
A Manfredi spetterà il duro compito di rilanciare il più importante asset strategico per la crescita del nostro Paese. Ma dovrà convincere il Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri che, per farlo, servono investimenti.
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