Ecoballe: situazione critica che non accenna a migliorare!
La “NeverEnding Story” delle ecoballe – Il rapporto della commissione ecomafie è chiaro: Poteva essere fatto di più. La terra dei fuochi è abbandonata.
Ecoballe – Una regione in stallo. Certo qualcosa si è mosso ma poteva e può essere ancora fatto di più.
L’1,7% di ecoballe rimosse a fronte dei 66 milioni investiti dal precedente governo è decisamente poco.
E’ naturalmente critico il ciclo dei rifiuti e la situazione in Campania.
Le ecoballe ormai depositate da un ventennio, cittadini che vedono malvolentieri investimenti di strutture che potrebbero essere decisive per lo sblocco della situazione, un governo e una regione che collaborano poco e la terra dei fuochi che continua a subire il martirio burocratico ed economico-sociale del paese.
Tutto questo emerge dalla relazione della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti campani.
Cosa emerge?
A spiegare tutto c’è Chiara Braga, deputata del Pd al collegio di Como, da anni impegnata sul tema dell’ambiente:
“Per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, la regione Campania soffre ancora di una situazione critica, sia per quanto riguarda la gestione ordinaria – mancato raggiungimento dell’autosufficienza e di una soluzione per il trattamento degli scarti provenienti dalla raccolta differenziata, prosecuzione della gestione straordinaria delle società provinciali, procedure di infrazione europea – sia per quanto riguarda la gestione del ciclo straordinario dei rifiuti”.
E sulle ecoballe “la situazione è ancora molto critica”.
Capitolo depuratori:
Sul tema dei depuratori campani, “la situazione presenta ancora oggi punti di forte criticità: il 22 per cento circa della popolazione residente totale non è ancora servita da impianti di depurazione. La gestione del ciclo delle acque non è affidata, come vuole la legge, dai comuni o dalle associazioni degli stessi (gli ATO) e le gestioni avvenute prevalentemente senza appalti hanno comportato un’evidente ricaduta in termini di aggravi di spesa”.
La relazione è composta da oltre 700 pagine e affronta anche le vicende giudiziarie e il ruolo della criminalità organizzata in campo ambientale, la vicenda della Terra dei Fuochi, con una mappatura dei terreni agricoli interessati da effetti contaminanti e la loro eventuale destinazione ad uso agricolo.
Fonte ansa
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