Eccellenze partenopee: ecco Pietro Del Vaglio, il poeta dell’abitare
Conosciamo meglio Pietro Del Vaglio, eccellenza italiana nel panorama mondiale dell’architettura d’interni…
Buongiorno Pietro, sei tra i primi INTERIOR DESIGNER d’Italia e siamo fieri che sia proprio un talento nostrano a spiccare nel panorama dell’architettura d’interni internazionale. Qual è la chiave del tuo successo?
Importante è essere estremamente curiosi di conoscere ed apprendere, mettersi sempre in discussione e non dare mai nulla per scontato.
Cosa ispira i tuoi lavori e in che modo riesci a esser sempre originale?
Penso che viaggiare sia la cosa fondamentale, nutrirsi di nuove culture, osservare la natura che non finisce mai di meravigliare, ed essere conoscitori della storia. Ovviamente a tutto questo va aggiunta una notevole competenza.
In quale momento della giornata sei più creativo e perché?
Non esiste un momento preciso della giornata, piuttosto dei luoghi dove riesco a riflettere ed elaborare , uno di questi è quando sono alla guida in autostrada, le immagini che scorrono mi danno un senso piacevole che si traduce in gesto creativo.
A quale modello del passato ti ispiri e in cosa cerchi di emularlo?
Sicuramente in architettura il neoclassico è stato un periodo importante, dove l’equilibrio tra i volumi linee e materia era assolutamente perfetto, diciamo più che emulare sono maniacale nel raggiungere una perfezione compositiva.
Qual è il tuo concetto di interior design?
Il concetto sul quale ho sempre basato il mio lavoro di interior è quello della contaminazione, trovo noioso un ambiente realizzato con lo stesso stile, amo molto miscelare elementi provenienti da mondi diversi che, accostandosi tra di loro, ogni volta formano un nuovo universo.
I tuoi progetti sono famosi in tutta Europa e in tutto il mondo. Cosa ti richiede il mercato internazionale e secondo te perché il Made in Italy è cosi richiesto?
Ho notato che noi italiani di default abbiamo in generale buon gusto, perché abbiamo avuto la fortuna di nascere in un Paese dove, dagli Etruschi ad oggi, si sono succedute culture delle quali abbiamo modo di godere attraverso testimonianze. Ciò ci consente di avere un bagaglio interiore di gran lunga più ricco di altri popoli e penso che sia questo che ci contraddistingua dagli altri.
Quale consiglio ti senti di dare ai giovani che scelgono di intraprendere questa strada?
Innanzitutto di studiare tanto e di restare umili, dote rara ma per me fondamentale, e come dicevo prima di viaggiare tanto, ma con una predisposizione ad accogliere anche ciò che può sembrarci distante in termini culturali, ma è proprio lì che avviene la magia dell’atto creativo.
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