2 Agosto 2021

Dramma in Campania: ossigeno finito, muore 68enne. Aperta inchiesta

Fonte: "cronachedellacampania.it"

Dramma in Campania

Dramma in Campania: addio ad Aniello, 68enne e zio del giornalista Michele Inserra. L’uomo si è spento per l’ossigeno finito nella bombola

DRAMMA IN CAMPANIA: ANIELLO TRASPORTATO IN AMBULANZA AL CARDARELLI, MA OSSIGENO FINITO. APERTA INCHIESTA SULLA MORTE DEL 68ENNE – Dramma immane in Campania, dove Aniello Vicedomini, zio del giornalista Michele Inserra, si è spento all’età di 68 anni. L’uomo, ricoverato inizialmente presso l’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, si dirigeva presso il Cardarelli, trasportato dai sanitari in autoambulanza.

Ecco il racconto di Michele Inserra, che sul suo profilo Facebook ufficiale scrive: “Un calvario, dal pronto soccorso del San Leonardo di Castellammare di Stabia al Cardarelli di Napoli. Con i miei familiari ho avuto la sventura di incappare nella peggiore espressione della Sanità campana. Un trasporto in ambulanza fatto da personale totalmente improvvisato, senza professionalità, senza competenze e, soprattutto, senza un briciolo di umanità. Personale che non si è reso conto che una bombola di ossigeno si era esaurita. Zio Aniello ci ha lasciato con grande anticipo, a 68 anni, per mano di questa gentaglia che si spaccia per operatori sanitari”.

Il giornalista campano ha poi così proseguito: “All’eccellente reparto di Pneumologia del Cardarelli è arrivato in condizioni gravi perché quelli dell’ambulanza non si sono resi conto che l’ossigeno era esaurito nel contenitore. Ora la Magistratura ha disposto il sequestro della salma per accertare i fatti. Noi familiari chiederemo Giustizia senza tregua per una ipotesi di reato per omicidio colposo causato per imperizia, negligenza e imprudenza”.

Infine, Michele ha concluso dicendo: “Chi è incompetente non può arrecare danni e provocare dolore ad altri. Agiremo in tutti le sedi. Un uomo buono come il migliore pane, tale era zio Aniello, è stato ucciso da gente senza scrupoli e senza competenze. Bastava la licenza elementare per capire che un paziente con questo tipo di patologia avesse bisogno di ossigeno a flusso continuo. Questa volta non la faranno franca gli improvvisati della Sanità della Campania”.

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