25 Maggio 2020

Decreto Rilancio: slittano pignoramenti e rottamazioni

Decreto

Decreto Rilancio (DL n. 34/2020): ecco cosa succede se si hanno rate scadute della rottamazione o cartelle e avvisi da pagare

L’Agenzia delle entrate-Riscossione ha rilasciato sul sito ufficiale (www.agenziaentrate.gov.it) una serie di FAQ in merito alle nuove misure per i contribuenti adottate dal Decreto Rilancio pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 128 del 19 maggio 2020.

CARTELLE E AVVISI – Il provvedimento prevede la sospensione fino al 31 agosto ( con il Decreto Cura Italia il termine era previsto per il 31 maggio) dei termini per i versamenti derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della riscossione ma anche di nuove cartelle, delle procedure e degli altri atti di riscossione. I versamenti sospesi dovranno essere effettuati entro il 30 settembre 2020. Resta anche la possibilità di richiedere il rateizzo, domanda che va presentata entro il 30 settembre 2020.

PIGNORAMENTI SU STIPENDI E PENSIONI – Sospensione dal 19 maggio al 31 agosto degli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi aventi ad oggetto stipendi e pensioni e altre indennità assimilate, effettuati dall’Agente della riscossione prima dell’entrata in vigore del provvedimento. Quindi, fino al 31 agosto non saranno effettuate le relative trattenute ma le somme saranno disponibili per il debitore.

ROTTAMAZIONE – Maggiore flessibilità per la “rottamazione-ter” (scadenza febbraio, maggio, luglio e novembre) e del “saldo e stralcio” (marzo e luglio) che, se non eseguiti alle relative scadenze, potranno essere effettuati entro il termine ultimo del 10 dicembre 2020, senza costi aggiuntivi. Per quanto riguarda le rottamazioni decadute,  il Decreto prevede la possibilità di ripresentare la domanda di rateizzo per i debiti non pagati.

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