5 Aprile 2021

Covid e viaggi: all’estero sì, in Italia no. “Beffa al turismo italiano”

(AP Photo/Alessandra Tarantino) - IL MESSAGGERO

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Covid e viaggi: all’estero sì, in Italia no. “Beffa al turismo italiano”. A fare eco sulla questione sono Italo Mennella e Filippo Donati

Covid e viaggi: il tema più discusso delle ultime settimane. A Pasqua si può partire per turismo anche da una zona rossa e sono migliaia gli italiani che hanno deciso di andare oltre il confine. La conferma arriva da una nota del Ministero dell’Interno, accompagnata da una nuova ordinanza del Ministero della Salute che disciplina il rientro in Italia dai Paesi UE. Resta, però, il divieto sugli spostamenti tra Regioni se non per comprovati motivi di salute. In poche parole è possibile andare in Spagna, ma non è possibile recarsi in un’altra città italiana.

E il turismo italiano?

A fare eco sulla questione viaggi in chiave Covid sono il Presidente di Assoturismo Emilia-Romagna Filippo Donati e il Presidente dell’Ente bilaterale turismo di Sicilia Italo Montella. 

Siamo pieni di camere vuote – spiega Filippo Donati – mentre la confusione dilaga, amplificata dalle fake-news. Siamo disperati e lo dico con il cuore in mano.

Un paradosso che alimenta frustrazione e polemiche, nonostante il provvedimento del ministro della Salute Roberto Speranza che prevede l’obbligo per chi rientra dall’estero di un tampone molecolare, di cinque giorni di quarantena e di un nuovo tampone antigenico:

Parlare di quarantena da 5 giorni suona già strano e la sensazione è che si sia di fronte a un corto circuito legistativo. La confusione sulla possibilità di viaggiare fuori dall’Italia e il divieto di spostarsi fra regioni con questa ‘toppa’ della quarantena da pochi giorni è cresciuta ancora di più.”

Queste disposizioni, dichiara Donati a Bologna Today, hanno provocato una sollevazione della filiera del turismo ed è sembrato che anche il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore Andrea Corsini siano un po’ caduti dalle nuvole”.

Poi: “Noi di Assoturismo e Assohotel abbiamo chiesto di non introdurre nuove restrizioni, ma di definire un percorso a tempi brevi che possa garantire tutta la sicurezza necessaria. Quello che è stato fatto in altri Paesi ci conferma che è possibile. E’ abbastanza assurdo pensare di non poter andare a Palermo da un’altra città di Italia, ma potervici arrivare con un volo da Bologna a Monaco e poi da Monaco in Sicilia. Adesso facciamo davvero fatica a capire la ratio e trovare un filo logico”.

Probabilmente si tratta di un fallimento politico e del sistema regionale, in quanto secondo le dichiarazioni si comprende che molto dipenderà dalle decisioni che verranno prese sulla mobilità e “c’è tanto scoraggiamento soprattuitto fra chi ha la propria attività in città”.

Le incertezze riguarderanno in primis la prossima stagione e il tutto dipenderà – chiaramente – dal piano vaccinale: Bisogna accelerare e aumentare le dosi. Ne usciremo solo così”.

Gli albergatori continuano a fare i conti con la crisi e i costi di gestione sono aumentati. In altri Paesi, dove l’emergenza sanitaria è stata fronteggiata meglio (soprattutto con sostegni economici), gli albergatori sono più in forma.

A tal proposito Filippo Donati chiarisce: “Parlo anche della Grecia, per fare un esempio che faccia riflettere più di un altro più prevedibile in un confronto impari. Questi Paesi hanno avuto modo di fare programmazioni e non sono andati avanti come noi, quindici giorni alla volta, navigando a vista per un anno intero. Tutto questo potrebbe quindi mettere le strutture estere nella condizione di fare delle offerte allettanti per i clienti. Noi crediamo in ogni caso che la strada dei prezzi discount sia un vicolo cieco per la categoria. Siamo più per la qualità”.

Altro elemento da chiarire è il bonus vacanze, in quanto secondo Donati ci sarebbe molto da dire perché “sarebbe meglio poter decidere di spendere quei 500 euro non tutti in una volta, ma distribuendoli in più occasioni“. Tra l’altro, questo questo compenso, è stato utilizzato pochissimoperchè le categorie competenti sono state sì convocate, ma ascoltate ben poco”.

Covid e viaggi, lockdown e tasse:

Quello che ci domandiamo è come è possibile che non sia venuto in mente a un solo sindaco di azzerare la tassa dei rifiuti quando di rifiuti non ne produciamo e i nostri cassonetti sono vuoti come le stanze delle nostre strutture. Spiega – A nessuno poi è venuto in mente di toglierci anche solo i costi fissi, che abbiamo tirato fuori per nulla in cambio intaccando le riserve economiche. Iva e accise? Senza quelle sarebbe tutto diverso (vigilando naturalmente)“.

Turismo senza idee

La Sicilia rischia il deserto“, a dichiararlo è il Presidente dell’Ente bilaterale turismo di Sicilia Italo Mennella, Così come Donati, anche Mennella si è espresso sulla situazione italiana che tocca pesantemente gli albergatori d’Italia.

Qui tutti gli alberghi sono chiusi, solo alcuni sopravvivono con la promozione dei voucher prendi quattro giorni e paghi tre. Alcuni pensano di riaprire a fine mese, ma secondo me sono degli illusi.” (FONTE PALERMO.REPUBBLICA)

Sappiamo che migliaia di passeggeri si sono recati al check in dell’aeroporto milanese per volare verso Canarie e Baleari. Ciò, chiaramente, come intuibile dalle dichiarazioni precedenti e – senza dubbio – dai disaccordi scaturiti da una scelta paradossale, il turismo in Italia è fermo. Quello estero, invece, va avanti. Gli italiani viaggiano, sì, ma non qui.

Quelli che dovevano andare in vacanza ci sono già e non in Sicilia. – Dichiara Italo Mennella – Quest’anno potremo solo salvare il salvabile e sarebbe bene iniziare a pensare al 2022 ma non con l’improvvisazione che c’è stata fino ad oggi. Perché la pandemia ha solo messo in luce i limiti del settore in Sicilia”.

Ciò che impaurisce questo settore è di dover subire nuovamente la crisi, in momento in cui le speranze per l’estate sono fortemente in bilico. Tra paradossi e caos il lockdown 2021 è un disastro.

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