Coronavirus, prima autopsia in Campania: le cause del decesso
Prima autopsia in Campania su un deceduto con Coronavirus: non uccide una polmonite, ma una trombosi
GIUGLIANO – Le autorità giudiziarie stanno indagando sulle cause di morte dei pazienti positivi al Coronavirus. In Campania la prima autopsia è stata eseguita a Giugliano in Campania, nella nuova struttura dell’Asl Napoli 2 Nord.
Già a seguito dei primi esami autoptici condotte tra Bergamo e Brescia, emergeva un dato importante sulle cause del decesso dei malati di Covid-19. Anche nella prima autopsia realizzata a Giugliano, i sospetti degli infettivologi trovano conferme.
Cosa uccide un paziente positivo al Coronavirus? La causa del decesso sarebbe non una polmonite virale interstiziale – seppur molto grave – ma una malattia sistemica, di tipo vasculitico e tromboembolico.
Per semplificare, ciò che condurrebbe i pazienti positivi alla morte sarebbe una trombosi dei vasi sanguigni. Il virus porterebbe, quindi, alla formazione di trombi che ostacolano la normale circolazione del sangue.
Secondo quanto riportato da IlMattino, alla luce di queste scoperte, i medici puntano a cure più specifiche con farmaci come eparina, cortisone e Tocilizumab – famoso nel “Metodo Ascierto“.
A guidare l’equipe di medici a Giugliano nella prima autopsia campana, è il dottor Maurizio Municinò. Inoltre, la struttura giuglianese sembra essere l’unica a poter condurre esami di tipo autoptico sui pazienti morti con Coronavirus grazie alle strutture a agli apparati organizzativi e tecnologici.
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