Condannato a morte per una relazione, salvato dalla PS
Condannato a morte dal clan camorristico: salvato dalla Polizia di Stato che arresta sei persone
NAPOLI – Un uomo aveva una relazione extraconiugale con la moglie di un affiliato al clan Abbinante di Scampia (Napoli). Una volta scoperto, i capi dell’organizzazione camorristica avevano praticamente decretato la sua morte, scavandogli addirittura la fossa in alcune campagne tra Marano ed Arzano. Nell’ambito di un’operazione parallela, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura hanno scoperto la vicenda e sono intervenuti, salvando la vita dell’amante.
Avendo capito che l’uccisione dell’uomo era stata già decisa ed era ormai imminente, la Polizia di Stato ha fermato sia i mandanti che gli esecutori materiali dell’agguato organizzato dal clan camorristico. Sono in totale sei i fermi e i provvedimenti cautelari per tutti gli individui coinvolti nella vicenda. Il boss Antonio Abbinante, suo nipote Raffaele ed altri tre uomini che erano stati identificati come i possibili sicari. Anche la vittima è stata arrestata, in quanto considerata come persona affiliata all’organizzazione criminale.
Il piano iniziale del boss era quello di attirare l’amante per un falso chiarimento, per poi ucciderlo e seppellirlo in una campagna nel napoletano. Stando a quanto riporta ANSA, per l’uomo era già stata letteralmente scavata la fossa.
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