18 Novembre 2015

Petizione per fare chiarezza sulla questione Ciro a Mare

petizione

Ciro a Mare, il ristorante incendiato dalla camorra, è ancora chiuso e i cittadini di Portici stanchi di attendere stilano una petizione e chiedono chiarezza

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6, 50, 4. Non, stiamo dando i numeri. 6 sono gli anni trascorsi dal tragico incendio che vide bruciare il ristorante porticese “Ciro a Mare”. 50 gli anni di apertura che avrebbe festeggiato questo Luglio. 4 i mesi che sono passati da quando ne è stata annunciata la riapertura.

Ma ancora nulla. In via Mortelle, nei pressi del porto del Granatello a Portici, solo macerie.

La storia di questo locale è una storia di lotta all’illegalità alla camorra, la lotta della famiglia Rossi che non si è piegata al racket e alle intimidazioni e che è rimasta unita anche a dispetto di un episodio nefasto come quello dell’incendio.

Purtroppo, però, da una vittoria contro l’omertà, questa storia si sta trasformando in un susseguirsi di attese, ritardi e speranze disilluse.

La sconfitta non riguarda solo la famiglia Rossi ma tutta la città di Portici la cui economia e società non poteva che trarre beneficio da attività oneste e proficue come quelle del Ristorante “Ciro a Mare”.

E’ per questo motivo, per non permettere che venisse tutto dimenticato, che alcuni cittadini si sono mossi ancora una volta con una petizione rivolta al Sindaco di Portici Nicola Marrone in persona dove si chiede chiarezza per l’accaduto.

La petizione, senza colore politico, è stata promossa da Ciro Gallo, Alberto Guarino e Francesco Portoghese ed ha raggiunto in pochissimi giorni più di 200 firme. A firmare è stato anche l’On. Vincenzo Cuomo, ex Sindaco di Portici, che in veste totalmente apolitica ha sposato il progetto semplicemente in quanto cittadino amante della propria città. Presente anche Tiziana Rossi, che, dopo uno sfogo sui social in merito alla vicenda, ha dato l’impulso per questa iniziativa.

La petizione sta per essere depositata al comune, non ci resta che aspettare una risposta delle istituzioni che hanno il dovere morale, civile e politico di garantire ai cittadini di Portici la trasparenza ma non solo, anche e soprattutto i mezzi per resistere e combattere il marcio della società e la possibilità di svolgere serenamente un’attività economica.

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