Caso Ghali, l’Ad Rai scrive un comunicato pro Israele: è polemica
Quello del cantante sta diventando un vero e proprio caso. L'azione che ha fatto scatenare la polemica è un comunicato pro Israele per rispondere alle affermazioni dell'artista
CASO GHALI COMUNICATO PRO ISRAELE – E’ scoppiata la polemica durante la trasmissione di Mara Venier Domenica In: Speciale Sanremo. Quello di Ghali, l’artista arrivato al quarto posto con il brano “Casa Mia” è diventato un vero è proprio caso; dal video il cui l’artista, assieme a Rich Cholino, hanno detto “Stop al genocidio” (video censurato e poi ripristinato) fino al comunicato pro Israele del Ad Rai Roberto Sergio. Il comunicato è stata la goccia che ha rovesciato il vaso delle polemiche, che si sono scatenate sui social e non solo.
Caso Ghali, le sue parole durante l’ultima serata: “Stop al genocidio”
Il rapper, dopo essersi esibito l’ultima serata e dopo aver ringraziato tutti, ha interpellato l’alieno Rich Cholino. Entrambi hanno lanciato un messaggio molto forte: “Stop al Genocidio”. La clip, in un primo momento, è stata rimossa su RaiPlay, per poi essere rimessa qualche ora dopo. Ma non è accaduto solo questo.
All’affermazione del cantante interviene Alon Bar, ambasciatore israeliano a Roma, che scrive su X (ex Twitter) quanto segue: “Ritengo vergognoso che il palco del Festival sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”.
La risposta del cantante dopo le dichiarazioni di Alon Bar
Durante il programma di Mara Venier, Ghali ha risposto in questo modo alle affermazioni dell’ambasciatore israeliano: “Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, c’erano tante cose da dire. Ma per cosa altro avrei dovuto usare questo palco? Io sono un musicista prima di salire su qui sopra: ho sempre parlato di questo fin da quando sono bambino. È da quando ho 13-14 anni che parlo di quello che sta succedendo nelle mie canzoni. Sono nato grazie ad internet e non è dal 7 ottobre che ne parlo, questa cosa va avanti già da un pò”.
L’artista conclude in questo modo: “Il fatto che l’ambasciatore parli così non va bene, continua la politica del terrore, la gente ha paura di dire stop alla guerra, stop al genocidio, stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono viva la pace. Ci sono dei bambini di mezzo: quei bambini che stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, insegnanti, quanto geni, ci sono lì in mezzo”.
Il comunicato pro Israele
Dopo queste affermazioni, verso la fine della puntata, l’Ad Rai Roberto Sergio ha fatto leggere a Mara Venier un comunicato pro Israele. Mara, ignara di tutto legge la seguente nota al pubblico dell’Ariston:
“Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla Comunità Ebraica è sentita e convinta.”
Scoppia la polemica
La polemica è scoppiata in un battito di ciglia dai numerosi utenti sui social che hanno provato sdegno e vergogna, soprattutto perché il comunicato è stato fatto dopo le affermazioni di Ghali. Su questo intervengono anche diversi esponenti di PD, M5S e AVS, i quali hanno contestato il messaggio di Sergio.
“La Rai è di tutti, è servizio pubblico, è e deve essere una piazza libera dove gli artisti possano dire ciò che pensano senza censure. Che ci piaccia o meno”, scrive su X Marco Furfaro, deputato del Pd, “Perché le persone non sono stupide, giudicheranno loro senza il filtro della propaganda di regime. Lo schifo andato oggi in onda, le pressioni sugli artisti, gli imbarazzi, il comunicato della Rai, mostrano un Paese dove la stampa non è libera, gli artisti devono essere sottoposti al controllo di chi governa, la critica non è accettata. L’Italia merita di più, la libertà merita di più”.
Nicola Fratoianni, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, ha criticato le parole di Alon Bar: “Vorrei segnalare all’ambasciatore d’Israele, che è intervenuto inopportunamente sulle parole del cantante Ghali al Festival di Sanremo, che chiedere la fine di una strage infinita di civili non è diffondere odio, anzi è il contrario, significa esaltare quei valori di umanità che sono fondamento di uno Stato democratico. Quei valori che evidentemente il suo capo di governo attuale calpesta quotidianamente”. Per poi commentare sul comunicato del ad Sergio: “Sulle conseguenti reazioni dei vertici Rai, è meglio stendere un velo pietoso. Per ora”.
Poco prima del comunicato di Sergio, il deputato M5s Dario Carotenuto aveva commentato la polemica su Ghali: “Gli attacchi che arrivano a un musicista che dal palco di Sanremo ha chiesto lo stop al massacro del popolo palestinese sono incomprensibili. Anche la politica dovrebbe essere capace di chiedere in modo unitario e trasversale uno stop al governo israeliano, colpevole di una vera e propria strage di civili che ha un bilancio sempre più terribile, giorno dopo giorno”.
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