19 Ottobre 2022

Calcio Napoli: Sacchi boccia tutte le squadre tranne una

Calcio Napoli: 'ex ct riserva sempre bacchettate a Juventus e Inter, il Milan gli piace a metà ma nel Napoli di Spalletti rivede un po' il suo Dream-team

CALCIO ATALANTA

CALCIO NAPOLI

CALCIO NAPOLI-Non è un mistero che l’ex ct Arrigo Sacchi non sia mai prodigo di complimenti nei confronti delle squadre italiane, anzi. Ne sanno qualcosa Allegri e la sua Juve, criticate già ai tempi d’oro dei 5 scudetti di fila del tecnico livornese, ma anche l’Inter di ieri e di oggi. Lo stesso Milan gli piace solo a metà e non di rado ha rimproverato Pioli per il suo atteggiamento.

Calcio Napoli : si salva il Napoli di Spalletti


Chi si salva allora? Il Napoli di Spalletti. Sacchi è stato chiarissimo: “In un calcio italiano, che fa del tatticismo e della furbizia le armi principali, ricercare lo spettacolo come il Napoli è un punto di merito. Poche squadre in Europa stanno in campo e si muovono come quella di Spalletti. Spalletti sta facendo qualcosa di moderno, direi. Anzi: qualcosa di europeo. A tratti, per il modo di attaccare, ricorda il Liverpool di Klopp, quando i Reds avevano più voglia di correre e di smarcarsi di quella che hanno adesso…

Per Sacchi questo Napoli è più bello e più forte: “La Roma non era così coordinata come questo Napoli. I reparti erano molto distanti, non c’era comunicazione”. Da che nasce questo amore sviscerato di Sacchi per gli azzurri? Semplice. L’ex ct rivede nel Napoli un pezzo del suo Dream-Team del suo primo Milan, nella mentalità e nel gioco.

Per Sacchi il calcio non si declina, è uno solo. Il suo. Quello che riuscì a mostrare nella sua prima esperienza al Milan e poi mai più, né in Nazionale (dove in finale ai Mondiali lo portò Baggio dopo che stava per essere eliminato agli ottavi dalla Nigeria), nè nelle successive panchine ovvero la seconda storia col Milan o a Madrid o a Parma, dove dovette lasciare subito per lo stress.

Oggi a Sacchi brillano gli occhi solo nel vedere il Napoli di Spalletti dove gli esterni offensivi rientrano, i centrocampisti si muovono a fisarmonica, la linea difensiva è alta, il pressing feroce. E negli azzurri rivede un po’ del suo passato remoto che non può dimenticare.

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