4 Gennaio 2018

Bandiere atalantine pro-Lombroso, Neoborbonici chiedono intervento FIGC

Lombroso

Napoli-Atalanta, non solo calcio: bandiere dei bergamaschi pro-Lombroso. Protesta dei Neoborbonici, che chiedono un intervento punitivo della FIGC.

La partita Napoli-Atalanta di Coppa Italia si sta continuando a disputare fuori dal rettangolo verde: i bergamaschi al San Paolo hanno esposto bandiere con il viso di Lombroso, ideatore del razzismo antimeridionale.

Un altro increscioso e deprecabile episodio di razzismo, non rilevato dalla FIGC, ma sottolineato dal Movimento Neoborbonico, che, attraverso i suoi canali ufficiali, emana il seguente comunicato:

IL RAZZISMO (SOTTILE E VERGOGNOSO) DEI BERGAMASCHI CON LOMBROSO SULLO STADIO E SULLE BANDIERE. E QUALCUNO DICE ANCORA CHE “E’ SOLO CALCIO”… RICHIESTO (INUTILMENTE) L’INTERVENTO DELLA FIGC (COMUNICATO 
SU “IL MATTINO”, TUTTONAPOLI E NUMEROSI GIORNALI).
Durante la partita Napoli-Atalanta, i tifosi bergamaschi sono andati oltre i soliti cori e i soliti striscioni: hanno esposto una bandiera con l’immagine dello scienziato folle veneto-sabaudo Cesare Lombroso sintetizzando in maniera efficace tutto il loro razzismo: Lombroso fu l’ideatore di teorie razziste anti-calabresi e anti-meridionali durante il periodo del cosiddetto “brigantaggio”. Da lì a (evidentemente) ad oggi il filo rosso che lega il passato al presente: da Lombroso partì l’idea dei meridionali “nati per delinquere”, di una razza che non si poteva redimere e salvare e che meritava i massacri durante l’unificazione e (in fondo) le mancate risoluzione delle questioni meridionali da oltre 150 anni. Quell’immagine orribile dell’inventore del razzismo antimeridionale dimostra (ovviamente) che non si tratta solo di calcio, che i razzisti dei cori sono razzisti davvero,che la battaglia del Comitato No Lombroso e del Comune di Motta Santa Lucia contro il museo torinese che conserva i resti e i crani di molti dei cosiddetti “briganti” è una battaglia giusta e attuale (se quelle teorie arrivano fino ad una curva di uno stadio e fino ai tanti idioti razzisti che la occupano), che noi tutti non possiamo e non dobbiamo smettere di denunciare chi volle e continua a volere due Italie con una delle due ridotta a colonia. Il Movimento Neoborbonico ha inviato una richiesta di intervento urgente presso gli organi della Federcalcio anche se ormai le discriminazioni antinapoletane sistematicamente sottolineate (recentemente anche da calciatori e allenatore del Napoli) sono sempre più ignorate e tollerate. Copia della denuncia sarà inviata anche alla Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza (ECRI) presso il Consiglio d’Europa che (su sollecitazione del Movimento Neoborbonico) sta vagliando da tempo il caso in un apposito dossier (si tratta, ormai, di un vero e proprio reato: “istigazione all’odio razziale”).”
Questo il testo-esposto inviato alla FIGC con posta certificata:
ESPOSTO CON RICHIESTA URGENTE DI INTERVENTO
Alla cortese attenzione della Procura Federale e dell’Ufficio Legale della FIGC, Roma, via Gregorio Allegri 14, 00198In data 2/1/18, durante l’incontro di calcio Napoli-Atalanta valido per la Coppa Italia, presso lo stadio San Paolo di Napoli, nel settore ospiti, veniva esposto, per tutta la durata della partita e come ripreso anche dalle telecamere della Rai (foto allegata), uno striscione con i colori dell’Atalanta e con l’immagine del famoso “scienziato” Cesare Lombroso.
I tifosi bergamaschi, non nuovi ad iniziative caratterizzate dalla discriminazione territoriale e a vere e proprie forme di razzismo contro i Napoletani (tifosi e non) con la reiterazione, almeno negli ultimi 10 anni, di cori spesso anche sanzionati dalla FIGC, hanno in questo modo inteso “giustificare” il loro razzismo inneggiando a Lombroso che fu il contestato e (in seguito) confutato teorizzatore delle teorie relative alla inferiorità della razza “calabrese e meridionale” con studi che anche la scienza ufficiale ha di fatto cancellato e che, secondo alcune tesi, sarebbero addirittura alla base delle teorie dell’antisemitismo nazista.
L’episodio è quanto mai grave poiché offende in maniera pesante milioni di Napoletani e di meridionali e si configura (gli scriventi si riservano di agire nelle sedi opportune anche in tal senso) come una vera e propria “istigazione all’odio razziale” (legge 25 giugno 1993, n. 205).
Si evidenzia alla FIGC che sono sempre più numerose le dimostrazioni di discriminazione territoriale a danno dei Napoletani, ormai “depenalizzate” o punite solo con lievissime sanzioni disciplinari e che lo stesso “clima” ha favorito già un episodio di gravissima intolleranza riferibile allo stesso “clima” (come riportato nelle motivazioni sentenza di primo grado a carico di Daniele De Santis dopo l’assassinio del giovane Ciro Esposito, Tribunale di Roma, 2015).  
Della stessa questione è stata informata la Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza (ECRI) presso il Consiglio d’Europa che sta vagliando da tempo il caso in un apposito dossier (27/7/17). Si richiede, pertanto, un immediato e severo intervento per l’episodio citato e per i futuri e prevedibili episodi.Napoli 3/1/18

Prof. Gennaro De Crescenzo (presidente Associazione Culturale Neoborbonica);
Avv. Antonio Boccia (Ufficio Legale Associazione Culturale Neoborbonica).

Si resta in attesa di risposte ufficiale da parte della FIGC.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.