Ancelotti:”L’Italia è culturalmente indietro, fermiamo le partite”
Carletto senza mezzi termini. ‘Fermiamo le partite per risanare la cultura calcistica’
NAPOLI, 12 NOVEMBRE – Oggi, a Coverciano, si è svolto un dibattito tra i vari allenatori italiani. Tra gli argomenti affrontati, anche il tema caldissimo della cultura calcistica nel nostro Paese.
Secondo il neo allenatore azzurro Carlo Ancelotti in Italia c’è bisogno di un cambio di mentalità e si dovrebbero interrompere le partite qualora ci siano degli insulti negli stadi.
“In Italia, a livello di cultura siamo indietro, si pensa ancora che una partita di calcio sia una battaglia, invece è un evento e la maleducazione non deve più entrare. Ora abbiamo un vantaggio: che si possono sospendere le partite. Si è fermata per la pioggia e si possono fermare anche se si insulta, si può fare e penso che lo faremo.
È difficile se non impossibile essere insultati in Inghilterra, mentre in Francia non c’è la passione che c’è in Spagna e in Italia. La gente non è così coinvolta e appassionata. In Spagna c’è una rivalità forte tra Barcellona e Real Madrid ma non la maleducazione che c’è negli stadi italiani“, è il monito di Ancelotti.
Bisogna quindi dare un segnale forte per avere una svolta.
L’Italia sta ritornando ad essere il paese in cui si gioca il più bel calcio e i campioni, quelli veri, stanno ritornando ad apprezzarci. Si spera che il cambio di mentalità, anche di alcuni tifosi, sia dietro l’angolo.
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