26 Luglio 2015

Amnèsia, è allarme a Napoli. Tre ragazzi vittime di danni cerebrali

amnèsia

Cocktail di marijuana micidiale e altamente tossico che rischia di provocare effetti neurologici irreversibili: si chiama Amnèsia. È allarme tra i giovani

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Amné o Amnèsia, chiamata droga della camorra, è una potentissima variante della marijuana, in genere di pessima qualità, trattata con metadone, eroina e sostanze chimiche per potenziarne l’effetto psicotropo.

In verità Amnèsia è già spacciata in tutta Italia, e in particolar modo in Campania, dal 2012. Le sostanze psicoattive e stupefacenti contenute nell’Amné la rendono molto pericolosa. Tagliando la marijuana con il metadone, l’eroina e addirittura l’acido di batteria, la sostanza che ne viene fuori provoca grave amnesia, caratterizzata da perdita di memoria momentanea, mancanza di concentrazione, attacchi d’ansia e paranoia. “E’ una droga devastante per il cervello e la psiche, crea rapidissima dipendenza in chiunque la assuma“, secondo le analisi dei laboratori della polizia Scientifica. Eppure l’Amnèsia, viene spacciata, in modo inconsapevole, come una “droga leggera”, anche se in essa è contenuta eroina.

A Napoli, la droga sembra essere diventata popolare tra i giovani: una ragazzina di sedici anni, studentessa del liceo Umberto, un suo amico di diciotto, e un diciannovenne del Vomero hanno accusato degli effetti devastanti della droga circa venti giorni fa. Gli amici che hanno raccontato la loro versione ai Carabinieri, hanno confessato di aver procurato la droga in un locale a Chiaia, dove nel fine settimana tutti gli adolescenti della zona si riuniscono per qualche chiacchiera e un aperitivo: proprio in quel bar gli spacciatori dei clan riforniscono i ragazzi di amnèsia.

A distanza di giorni, i tre non sono ancora riusciti a recuperare la lucidità e, nel caso della studentessa dell’Umberto, nemmeno la capacità motoria. Dal giorno in cui ha fumato l’amnèsia, infatti, oltre ad attraversare momenti di delirio assoluto e totale disorientamento, non riesce più nemmeno a camminare come si deve. «I genitori la stanno portando da un sacco di medici, speriamo che un po’ alla volta riesca a recuperare. L’abbiamo vista l’altro giorno, sembrava stesse un po’ meglio ma ancora non riusciva a camminare bene. Speriamo che si riprenda presto e che questa brutta storia le serva per il futuro» affermano le sue compagne di scuola.

Una condizione analoga è quella che vivono gli altri due ragazzini: difficoltà di movimento, disturbi di memoria, di attenzione e delle abilità cognitive in generale.

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