19 Settembre 2019

Alpi-Levi di Scampia: tra censura e buona educazione

scandalo Scampia alpi-levi

Le vicende che vedono protagonista l’Istituto comprensivo Alpi-Levi di Scampia hanno prodotto reazioni diverse: tra violazione della libera espressione di sé e il rispetto delle regole

Nella periferia di Napoli, nell’Istituto comprensivo Alpi-Levi di Scampia, il ritorno tra i banchi di scuola è stato accompagnato dallo scontro tra preside e studenti. Oggetti della controversia sono il dress-code imposto e i provvedimenti attuati nei confronti dei trasgressori.

La prima vicenda riguarda un ragazzino di 13 anni a cui è stato impedito di rientrare in classe con i compagni per la sua acconciatura: aveva scelto di tingere i suoi capelli di blu elettrico e raccoglierli in treccine. La dirigente, Rosalba Rotondo, non ammette eccezioni: no a minigonne, short, bermuda, tacchi e – in questo caso – treccine colorate.

La situazione, tuttavia, è presto risolta. Il 13enne, pochi giorni dopo, decide di mettere fine alle polemiche eliminando l’acconciatura indecorosa.

Le controversie, però, sembrano non finire qua. Questa volta non sono treccine blu, ma  jeans strappati a far sì che altri due ragazzi – di 11 e 13 anni – restino fuori dall’aula per tutto l’orario scolastico.

La Preside Rotondo continua a bocciare gli outfit studenteschi sulla base di un “patto di corresponsabilità” firmato tra scuola, genitori e studenti. Secondo tale documento, la famiglia si impegna ad «avere cura dell’igiene personale del proprio figlio e ponendo attenzione a che lo stesso venga a scuola con un abbigliamento adeguato al luogo e all’età».

Le “guerra” tra preside e genitori è ormai in corso. Secondo la preside Rotondo solo adeguandosi al decoro e all’ordine, «gli studenti imparano oggi quello che servirà loro domani». Tuttavia, la linea che divide il contegno dall’estetica è veramente sottile ed è difficile stabilire in che misura un’acconciatura, un abbigliamento siano scandalosi.

Non è possibile mettere in discussione il ruolo educativo della scuola e l’importanza delle regole. Ma era necessario escludere quelle treccine blu dal modello di decoro e buon gusto? Si tratta di buona educazione o educazione al conformismo?

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.