7 Marzo 2020

ACCADDE OGGI- Nel 1785 nasce Alessandro Manzoni. L’attualità dei suoi studi sulla peste

Nasce il 7 marzo 1785 il famoso scrittore milanese Alessandro Manzoni. Incredibile la modernità dei suoi studi sulla peste

ACCADDE OGGI- Il 7 marzo 1785 nasce Alessandro Manzoni, uno degli autori più illustri della letteratura italiana. Celebre scrittore, raffinato poeta ed eccellente drammaturgo, Manzoni con i suoi “I Promessi Sposi” gettò le basi per il romanzo moderno e divenne uno dei protagonisti del lungo processo di unificazione linguistica italiana.

Affascinato dall’ambiente neoclassico ed approdato poi a quello romantico, Manzoni si convertì al cristianesimo e divenne un cattolico dalle forti tendenze liberali.

Straordinario drammaturgo e romanziere, è universalmente conosciuto grazie al celebre romanzo “I Promessi Sposi”, pietra miliare della nostra letteratura. Preceduto dal “Fermo e Lucia”, fu pubblicato per la prima volta nel 1827 e poi ripubblicato nella versione definitiva nel 1840.

Il romanzo, ambientato tra 1628 e il 1630 in Lombardia durante il dominio spagnolo, si fonda su una rigorosa ricerca storica e narra, tra le tante vicende, la Grande Peste del 1629-1631.

È nel capitolo XXXI che Manzoni descrive la peste, mai vissuta ma accuratamente studiata.  Descrive la morte, l’allarmismo, la psicosi, i rimedi, la caccia agli untori: un testo di una modernità devastante.

Recentemente il preside del Liceo Scientifico “Alessandro Volta” di Milano ha scelto di utilizzare proprio le parole manzoniane come incipit di una lettera rivolta ai suoi studenti: “La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c’era entrata davvero, come è noto; ed è noto parimente che non si fermò qui, ma invase e spopolò una buona parte d’Italia…..”.

Ha consigliato ai suoi studenti di seguire scrupolosamente le indicazioni delle autorità competenti, ma di non “lasciarsi trascinare dal delirio collettivo”, poiché uno dei rischi più pericolosi insiti in momenti del genere è proprio “l’imbarbarimento del vivere civile”. Questo imbarbarimento Manzoni lo descrive bene, prendendo anche spunto dalle parole di Boccaccio, che la peste l’aveva vissuta in prima persona.

L’autore milanese ci insegna che il pericolo forse più grande che, oggi come allora, stiamo correndo ha un solo nome: la disumanità, figlia talvolta della paura, della sofferenza che mette gli uomini l’uno contro l’altro, che li rende diffidenti e ossessionati da un nemico invisibile.

Manzoni elabora un proprio antidoto contro tutto questo e cerca di rispondere alla paura con la fede e la cultura ma, in generale, suggerisce la necessità di percorrere la strada della solidarietà anche in momenti così difficili.

Oggi, nel giorno del suo compleanno, sarebbe bello ricordarlo per il suo invito a restare umani, oltre che per la significativa impronta che ha lasciato nella storia della nostra letteratura.

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