Sciopero a Gragnano, “voglio parlare con il Sindaco”
Sciopero della fame al Comune di Gragnano, il Sindaco gli aveva promesso l’assunzione in una ditta
Nuovi dettagli per l’uomo incatenato all’ingresso del comune di Gragnano. Si tratta di un vero e proprio Sciopero della fame.
Giuseppe Abbagnale, questo è il suo nome, si è incatenato al portone di ingresso del Comune di Gragnano, sito in Via Vittorio Veneto. Utilizzando una catena molto robusta che ha legato al collo.
Gli agenti della polizia municipale e i carabinieri hanno cercato di dissuaderlo. Giuseppe ha motivato le ragioni della sua protesta sostenendo che il sindaco stesso, in periodo elettorale, gli aveva promesso l’assunzione presso la ditta di raccolta rifiuti della città, in cambio del suo voto.
Infatti era lo stesso fratello di Giuseppe a lavorare in quella ditta prima di morire, così il suo intento era quello di prendere il posto del parente deceduto. Dopo circa un’ora i carabinieri sono riusciti a convincerlo ad allontanarsi e porre fine alla protesta, promettendogli un incontro immediato con il sindaco, in mancanza del quale Abbagnale si è recato nuovamente sul posto intorno alle 13.15 circa.
L’uomo rivendica le proprie ragioni «Inizio oggi lo sciopero della fame e della sete – ha detto – per protestare contro il sindaco di Gragnano Paolo Cimmino. In campagna elettorale mi aveva promesso che, una volta eletto, si sarebbe adoperato per farmi assumere dalla ditta che avrebbe avuto l’appalto per la raccolta dei rifiuti in città».
Fogli e manifesti vari sono stati inoltre affissi sulle pareti del comune a mo di appello e di racconto della sua storia.
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