San Giorgio accoglie 33 migranti; la cittadina si divide
La cittadina di San Giorgio a Cremano ha accolto 33 migranti, ma le opinioni dei cittadini sangiorgiesi iniziano a manifestarsi
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Un post pubblicato dall’attuale sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, mette in rilievo le diverse posizioni dei cittadini sangiorgesi di fronte all’accoglienza di 33 migranti presso Via Don morosini .
Quanto accaduto può essere ritenuto un avvenimento che, come in un dibattito politico, porta alla luce concetti completamente opposti; c’è chi infatti è favorevole ad accogliere persone in difficoltà per garantire loro una buona integrazione e il rispetto di quelli che sono i diritti fondamentali dell’uomo, e chi invece ha espressamente dichiarato la propria disapprovazione. In particolare quest’ultimi hanno più volte richiesto l’allontanamento, la costruzione di barricate per impedire loro l’ingresso. Il rifiuto è stato scatenato dalla notizia che lo Stato italiano è disposto a concedere una piccola quantità di denaro per garantire loro una vita dignitosa. La cifra contestata è infatti di 35 euro al giorno, cifra che, secondo i contestatori, non viene consegnata a cittadini italiani che hanno maggiore necessità in quanto avvolti da condizioni economiche alquanto critiche.
Ma di fronte a queste accuse, il sindaco di San Giorgio non sta in silenzio, dichiarando attraverso un post sul social network facebook, ciò che ha portato la cittadina ad accogliere 33 migranti, cercando dunque, di porre chiarezza:
“ In premessa va detto che la Prefettura deve smistare su tutto il territorio della provincia i migranti: i Comuni non possono opporsi e vengono (solitamente) avvisati poche ore prima che ciò avvenga. La stessa Prefettura paga alle società-associazioni-cooperative (selezionate con regolari gare d’appalto) poco meno di 35 euro/giorno a migrante per la gestione del progetto(cibo, vestiario, fitto struttura, utenze, spese operatori ecc) e al migrante vanno 2,5 euro al giorno per le spese personali (come una scheda telefonica per chiamare a casa o un biglietto per il pulman ecc). Per tale motivo coloro che si erano proposti per dare una mano con doni di generi alimentari o vestiario credo che farebbero bene a farlo comunque, non verso i migranti che hanno garantito dallo Stato un percorso di integrazione, ma verso i concittadini in difficoltà che faticano a mettere il piatto a tavola ogni sera. Probabilmente lo strumento più facile per far ciò è quello di dare una mano alle parrocchiem, molto attive nell’organizzazione della solidarietà. Il Comune fa quello che è possibile, ma c’è una grande fetta di “nuovi poveri” che, anche per dignità, non viene a chiedere nulla. Inoltre, nonostante il Comune destini molti soldi alle politiche sociali, le richieste sono talmente tante che non è possibile soddisfarle tutte, come invece vorremmo fare. Molte volte la persona in difficoltà è il nostro vicino e con semplici gesti possiamo dargli una mano.
Ovviamente, poi, c’è il tema della integrazione, che non riguarda solo San Giorgio ma un intero mondo che cambia velocemente. Chi arriva nel nostro Paese non deve vivere in ghetti ma integrarsi con noi, eliminando qualsiasi idea di marginalizzazione. Ho incontrato i ragazzi appena arrivati a San Giorgio. Erano stanchi, spaesati e molti di loro avevano addirittura freddo nonostante il clima da noi fosse già mite. E’ stato molto bello vedere dopo due giorni del loro arrivo, i ragazzi migranti giocare a calcio a piazza Troisi con i ragazzi sangiorgesi. Sarebbe vietato il gioco in piazza…ma davanti ad una bella scena in cui non c’erano bianchi e neri, ma solo ragazzi con la voglia di stare insieme anche noi abbiamo chiuso un occhio. Poi ho visto spuntare su alcune pagine fb foto scattate da ragazzi sangiorgesi con i migranti…insomma, come sempre i ragazzi segnano la via da seguire! Magari qualcuno di questi ragazzi imparerà prima a parlare in napoletano e poi in italiano corretto…
Appena se la sentiranno, organizzeremo una giornata di festa affinché i sangiorgesi che vorranno possano incontrarli nella struttura in cui vivono. Sarà un modo di normalizzare questa presenza ed eliminare le paure di chi vede il diverso come una minaccia più che una risorsa…
Dobbiamo riuscire ad abbattere i pregiudizi sapendo che la guerra tra poveri non serve, ma serve cercare di razionalizzare le nostre attività di sostegno e volontariato verso chi sta peggio di noi. Anche questa è integrazione. I flussi migratori non possono essere fermati ma possono essere una risorsa se ben affrontati. Non chiudiamo gli occhi e i cuori, ma apriamo la mente per far si che tutto questo rappresentanti un occasione di crescita. “
Allo stesso tempo Zinno ha cercato di ringraziare coloro che invece si sono mostrati predisposti ad aiutare persone che scappano da una condizione sociale alquanto critica.
“Tante associazioni e singoli si sono proposti per dare una mano. C’è stato chi ha offerto di raccogliere indumenti, chi voleva fare lezioni di italiano a questi giovani. Queste persone mi hanno riempito il cuore: ecco la San Giorgio a Cremano che riconosco, la città della solidarietà, una terra dove le diffidenze lasciano passo alle idee positive e che io sono orgoglioso di rappresentare come Sindaco.”
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