Titò: “Abusai dell’amichetta, ma non ho ucciso Fortuna”
Titò ancora una volta si dichiara non colpevole! In seguito alle confessioni di ieri, conferma di aver abusato di un’amichetta della piccola Fortuna
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Il caso di Fortuna Loffredo, la bambina precipitata due anni fa dal palazzo in cui abitava con la madre, continua a riempirsi di colpi di scena. Raimondo Caputo, detto “Titò”, nonché l’uomo accusato di avere ucciso la bambina, ieri mattina ha lasciato una dichiarazione che ha lasciati tutti di stucco!
La dichiarazione ufficiale verrà però resa nota solo il 2 Maggio, per adesso, poche sono le frasi trapelate da tale dichiarazione: “Abusai dell’amichetta, ma non ho ucciso Fortuna”. Dunque Titò si dichiara colpevole di aver abusato dell’amica della piccola Loffredo (ma di non aver la bambina della sua ex compagna), ma non di aver gettato giù dal palazzo la giovane Fortuna.
Tale rivelazione è giunta solo dopo la sospensione dell’udienza del processo a suo carico a causa dello sciopero della Camera Penale. Secondo alcune ricostruzioni de “Il Mattino“, Caputo non solo si dichiarerebbe colpevole, ma continuerebbe anche ad accusare Marianna Fabozzi (sua ex compagna, nonché madre di Fortuna) di aver ucciso lei stessa la bambina.
Per quanto riguarda gli abusi sull’altra minore, Titò ha dichiarato che si trattava di una delle amichette con cui la piccola Fortuna trascorreva più tempo. “Dottò, ve lo ripeto. Sono un ladro, e qualche volta lo ammetto ho toccato l’amica del cuore di Fortuna. Lo facevo e lo sapevano in casa. Sia Marianna, la madre della bimba, che la nonna Angela Angelino. Lo sapevano e non dicevano niente, dottò!” ha dichiarato ancora l’uomo.
Per quanto riguarda le modalità di uccisione, Caputo continua a raccontare la stessa versione: Marianna avrebbe afferrato Fortuna per i piedi, graffiandola, e poi gettata giù. Le sarebbe rimasta in mano la scarpetta di cui poi si sono perse le tracce.
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