Pulcinella, la storia della maschera più famosa del mondo
La maschera di Pulcinella ha origini davvero antichissime: le sue caratteristiche incarnano alla perfezione l’uomo semplice della civiltà napoletana. Ecco la storia
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La nascita della maschera di Pulcinella risale a tempi davvero antichissimi. Basta pensare che la prima comparsa si ebbe già nel 1300, quando la parola “Pulcinella” veniva utilizzata, come testimoniano alcune poesie, per indicare un cialtrone, nullafacente e perditempo. Altri posizionano la nascita della maschera già in epoca greca: sembra che le sue origini siano legate alle Fabulae Atellanae degli antichi romani (risalenti al IV secolo a.C.) ed alla figura di Maccus, un servitore dal lungo naso e dalla tunica larga e bianca che nascondeva una pancia prominente oppure a quella di Cicirrus, un personaggio dall’aspetto di animale, per la precisione di gallo, molto più simile a Pulcinella.
E’ comunque certo che la sua nascita ufficiale è da ricercarsi nella seconda metà del 1500, con la commedia dell’arte, grazie all’attore Silvio Fiorillo che, tuttavia, indossava una maschera diversa da quella del Pulcinella che conosciamo ora. Il suo nome sembrerebbe derivare da “piccolo pulcino” (pulcinello) appunto. Secondo altri studiosi invece il nome della famosa maschera napoletana sarebbe legato ad un contadino di Acerra, un certo Puccio d’Aniello, al quale Silvio Fiorillo si ispirò per dar vita al suo personaggio.
La maschera di Pulcinella, così come la conosciamo oggi, copre la fronte, il naso e le guance, lasciando libero il viso dalla bocca in giù. E’ una tipica “mezza maschera” o anche detta “lupo”. Ha un enorme naso ricurvo, un viso disseminato di rughe e nei e gli occhi piccolissimi. Queste particolari caratteristiche, unite alla voce stridula, rendono la maschera simile ad un gallinaccio, un “pullus gallinaceus”, un polliceniello appunto.
Pulcinella incarna l’uomo più semplice della civiltà napoletana: conscio dei suoi numerosi problemi cerca di affrontarli sempre col sorriso. Appare quasi sempre in contraddizione e non ha tratti fissi: è ricco o povero, si adatta a fare tutti i mestieri oltre al servo fedele eccolo fornaio, oste, contadino, ladro e venditore di intrugli miracolosi, è prepotente o codardo, e talvolta presenta l’uno e l’altro tratto contemporaneamente prendendosi gioco dei potenti.
La qualità che lo caratterizza è la furbizia con la quale riesce a risolvere i problemi più disparati, a favore sempre dei più deboli e a discapito dei potenti. Inoltre, non riesce mai a star zitto: muore dalla voglia di parlare e di confessare i fatti degli altri. E’ proprio da questo che nasce l’espressione “segreto di pulcinella”, per indicare qualcosa che tutti conoscono.
Pulcinella è la maschera più diffusa nel mondo: è stata esportata in tantissimi paesi dove si è trasformata in Mr. Punch, in Francia (Polichinelle), in Russia (Petruska), Spagna (Don Cristobal), Olanda (Punk), Germania (Kaspar). La maschera, ovviamente, non ha perso le caratteristiche tipicamente napoletane: oltre a sensibili similitudini drammaturgiche, presenta anche e soprattutto il suono identico della sua voce.
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