Malattia X nuova pandemia: sarà peggio del Covid?
''Le pandemie sono un fenomeno ciclico e la malattia X rappresenta il rischio imminente di un'altra epidemia''
MALATTIA X NUOVA PANDEMIA- L’OMS ha prospettato uno scenario decisamente sconfortante, preannunciando la possibilità di una nuova pandemia mondiale. Ebbene si, trascorsi quattro anni dall’avvento del Covid nelle nostre vite, una nuova malattia, nota come Malattia X, potrebbe essere alle porte. A questo proposito, la virologa di fama mondiale, Ilaria Capua, insegnante alla John Hopkins University di Bologna, ha spiegato che le pandemie sono un fenomeno ciclico. La malattia X rischia di trasformarsi in un’altra epidemia. ‘‘Non è che perché abbiamo avuto quella da Covid siamo a posto per i prossimi duecento anni. Non si sa che cosa, ma succederà. E potrebbe essere ancora più aggressivo del Covid”.
Malattia X nuova pandemia: una risposta nazionale e la salute circolare
Di fronte a emergenze di tale portata occorre essere pronti. Servono misure forti, efficaci e ben studiate, anche sulla base delle esigenze territoriali. Mai lasciare andare o sottovalutare l’importanza delle misure preventive, come il lavare le mani, rispettare il distanziamento e ricorrere alle mascherine.
La virologa mette in guardia anche in merito al rapporto tra uomini e animali, specie in luoghi con scarsa igiene, come i mercati di animali vivi. Se c’è un contatto troppo ravvicinato tra specie che in natura non si incontrerebbero mai, e invece sono nelle stesse gabbie, si innescano dei gironi infernali.
La salute circolare è un bilanciato equilibrio che si ottiene attraverso l’interconnessione tra esseri umani, animali, piante e l’ambiente circostante, con il massimo e assoluto rispetto della salute. Il periodo del Covid deve servirci di lezione, insegnarci ad agire con più consapevolezza, sottolinea la virologa.
Specie considerando che i sistemi sanitario e politico non dispongono di risorse inesauribili. ”Non si può erodere un sistema già in sofferenza”, nè tantomeno dimenticare il sacrificio dei medici-eroi che hanno rischiato le loro vite durante il periodo pandemico.
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