Baby bulle napoletane: insulti, minacce e schiaffi. Borrelli: “Bisogna agire!”
Un video che non si vorrebbe mai vedere è apparso sulla pagina di Francesco Emilio Borrelli, il deputato di AVS che continua a denunciare le storture della società. Dalle immagini di questo video è possibile vedere un vero e proprio episodio di violenza fra minori. Il deputato commenta così: “Sempre più violenza tra minori. Bisogna agire sulle famiglie che trasmettono valori del tutto errati”.
Baby bulle napoletane crescono: video testimonianza del degrado
Delle ragazzine napoletane se le sono date di santa ragione in una strada pubblica e anziché intervenire ponendo così fine alla cosa, la scena è stata filmata e data in pasto alla rete. Dalle immagini di questo video, visibile sulla pagina del deputato, è possibile intravedere due ragazzine che stanno discutendo animatamente. Fatto sta che l’alterco assume toni sempre più aspri, fino a quando non interviene una terza adolescente per difendere colei che era stata attaccata verbalmente. Gesto che pagherà: la ragazzina verrà scaraventata per terra.
A questo punto inizia una vera e propri ‘lotta’ sanguinosa tra le prime due contendenti: urla, spintoni, tirate di capelli, schiaffi e calci volanti. Il tutto contornato da una sequela assurda di insulti volgari e parolacce.
La dichiarazione di Borrelli sulla vicenda
Quanto segue è quanto ha dichiarato Francesco Borrelli sulle baby bulle napoletane:
“Sempre più spesso violenza e degrado divengono spettacolo ed intrattenimento. Chi potrebbe intervenire, almeno avvertendo le Autorità, resta invece divertito a godersi la scena e a riprenderla. La prepotenza e la sopraffazione sembrano essere oggi i pilastri dell’educazione di giovani e giovanissimi la cui colpa, ovviamente, non può ricadere su di essi ma su quegli adulti responsabili della trasmissione di principi e valori. Troppe cose non stanno funzionando ed è ora tempo di rimediare prima che si varchi la soglia della follia totale. Abbiamo inviato il filmato alle forze dell’ordine augurandoci che si possano identificare le baby-bulle ed agire sulle loro famiglie“.
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