Temu: la nuova app dell’e-commerce è un virus? Cosa sappiamo
App Temu porta con sé dei virus: la bomba da Grizzly Research gela gli utenti del nuovo canale di e-commerce cinese
Dal suo lancio nel luglio 2022, l’applicazione di e-commerce Temu sta dilagando sul web grazie ai prezzi bassissimi dei suoi prodotti. Ma una ricerca diffusa negli ultimi giorni sta gettando molte ombre sulla sicurezza dell’app di acquisti.
Infatti, una recente ricerca diffusa da Grizzly Research ha evidenziato come Temu possa essere considerato un pericolosissimo malware/spyware. Si tratta di virus che permettono di accaparrarsi in modo illecito dati privati degli utenti senza il loro consenso.
Cos’è l’app Temu?
Temu è un’app di e-commerce lanciata negli Stati Uniti e in Europa nel luglio 2022 dalla società cinese PDD Holdings. Il punto forte della app cinese è sicuramente il prezzo dei prodotti, che sono nettamente inferiori agli altri siti di vendita come Amazon.
Inoltre, Temu sta operando in modo capillare nell’ambito della pubblicità, riempendo di banner i telefoni di utenti di tutto il mondo. Infatti, dal lancio ad oggi sono stati oltre 100 milioni gli iscritti. Numeri da capogiro se si pensa che la stessa applicazione cinese proprio in Cina non è disponibile.
Ogni giorno milioni di utenti in tutto il mondo fanno accesso all’app Temu, per ottenere grandi sconti tramite codici promozionali ottenuti invitando nuovi utenti o superando piccole sfide.
Ma ogni giorno milioni di utenti entrano nella trappola costruita da Temu, grazie a un’estensione che consente di estrapolare dati all’insaputa dei clienti.
Cos’è uno spyware?
Secondo l’indagine condotta da Grizzly Research, questi sospetti sono più che concreti. Infatti, un team di esperti ha destrutturato il codice di programmazione della app ed lo ha confrontato con quello di altri colossi dell’e-commerce, come Ebay e Amazon.
La società cinese avrebbe operato per tenere nascosti dei meccanismi di acquisizione di dati personali degli utenti. Il pericolo principale sta nella possibilità che questi dati possano essere ceduti senza consenso a terze parti.
Come se non bastasse, Temu viene accusata di non pagare l’Iva, le tasse, il dazio allo Stato, come accaduto con Alibaba. Non sarebbe la prima volta per PDD Holdings, che ha già prodotto un’altra app di vendita online poi chiusa proprio per la stessa motivazione.
Occhi aperti sull’app Temu
É chiaro che i risultati dell’indagine condotta sull’app Temu non rappresentano delle certezze assolute ma, considerato lo storico della holding proprietaria cinese, bisogna stare molto attenti. Basti pensare che si stima per Temu una perdita di 30 dollari su ogni ordine. Dunque, dove sarebbe il guadagno? Proprio sui dati acquisiti dagli utenti.
Attenzione, quindi, a lasciarsi ingolosire dai prezzi stracciati. Perché come sostenuto da Jason Lanier, uno dei fondatori della realtà virtuale: “Se il prodotto è gratis, il prodotto sei tu”.
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