Missili in Polonia, Varsavia; “Probabilmente partito da Kyiv”
L'incidente ha provocato la morte di due persone, entrambe polacche. Escluso l'attacco russo e la no-fly zone in Ucraina
Nella giornata di ieri, martedì 15 novembre, dei missili sono caduti in Polonia, a Przewodòw, villaggio a confine con l’Ucraina, in concomitanza con uno dei più forti attacchi russi dall’inizio della guerra in Ucraina. A causa dei missili sono decedute due persone, entrambe polacche: si tratta di Bogdan W. di 62 anni, residente a Przewodow; e Bogdan C., 60 anni, di Setniki.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva dichiarato l’improbabilità che i missili fossero stati sparati dalla Russia, un fatto che si è rivelato poi vero. Lo stesso presidente polacco Andrzej Duda ha affermato che «Molto probabilmente, si è trattato di un razzo S-300 di fabbricazione russa. Al momento non abbiamo prove che si trattasse di un missile lanciato dalla parte russa. Ci sono molte indicazioni che si sia trattato di un missile di difesa aerea, che purtroppo è caduto sul territorio polacco».
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha sottolineato che Kyiv non ha colpe ma che l’incidente è «il risultato del massiccio lancio di missili russi sull’Ucraina. Questa è la dimostrazione che la guerra di Putin crea situazioni pericolose».
Missili in Polonia, Nato esclude no-fly zone
Jens Stoltenberg in conferenza stampa ha escluso una no-fly zone in Ucraina da parte della Nato poiché «La Nato non è parte del conflitto in Ucraina, provvede al sostegno dell’Ucraina per la sua difesa e forniremo più aiuti per la difesa aerea». Tuttavia i «sistemi di difesa anti-aerea entrano in funzione se c’è un attacco ma non abbiamo evidenze che in Polonia ci sia stato un attacco deliberato».
Fonte: Corsera.
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