Briatore “Pizza a 4 euro? Forse San Gennaro li aiuta a pagare le tasse”
Continua la polemica dell’imprenditore Flavio Briatore in merito ai costi della pizza napoletana: “Pizza a 4 euro? San Gennaro li aiuta”
Roma. Non termina la polemica che negli ultimi giorni sta imperversando sul web. L’imprenditore Flavio Briatore continua con le critiche rivolte ai costi bassissimi della pizza napoletana. Questo è quanto ha dichiarato a Zona Bianca “A Napoli la pizza margherita costa 4 euro? Si vede che San Gennaro li aiuta a pagare i fitti, i contributi. Io San Gennaro non ce l’ho e devo fare per conto mio“.
Ribadisce infatti la specialità dei suoi prodotti che giustificherebbero i prezzi abnormi delle sue pizze: “A questi prezzi noi non riusciamo a garantire una pizza di qualità, evidentemente loro avranno degli aiuti che io, noi non abbiamo. Questi stessi pizzaioli che mi attaccano, in 50 anni non sono riusciti a creare un brand internazionale sulla pizza. Invece di tramandarsi una sola pizzeria per otto generazioni, iniziassero a capire l’importanza di esportarla nel mondo“.
Dunque, secondo Briatore i pizzaioli italiani dovrebbero adeguarsi ai tempi ed esportare il brand all’estero. C’è chi, tuttavia, è fedele alla tradizione e crede fermamente nell’importanza della pizza napoletana come prodotto accessibile a tutti. Infatti, la pizza del brand di Flavio Briatore che prende il nome di CrazyLove ha dei costi piuttosto elevati. La meno cara si aggira sui 13 euro mentre la Pata Negra sui 60 euro.
“Questi signori che vendono una pizza a 4-5 euro come pubblicizzano, cosa mettono in queste pizze? Presupposto come tutti devi pagare i fornitori, l’Iva sui fornitori, c’è lo scontrino al cliente, devi pagare gli stipendi, gli affitti, gli ammortamenti, le tasse, il gas, la luce…
O vendi 50mila pizze al giorno o c’è qualcosa che mi sfugge perché è impossibile… Il ragionamento normale è che noi diamo un prodotto di altissima qualità ai nostri clienti, che sono migliaia nel mondo, siamo sempre overbooking. Noi vogliamo la qualità, abbiamo locali che non sono pizzeria, abbiamo anche vini importanti, c’è una scelta. La cosa che mi dà fastidio è che in Italia, quando hai successo, trovi sempre questa rabbia, non pensano che più successo hai più contributi e tasse pagano”.
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