Il calcio nel suo Ventre: “Italia, hai ancora molto da imparare”
Cara Italia, dopo anni e tanti ragazzi dal potenziale enorme che sei riuscita a distruggere; non sei proprio cambiata
Il calcio in Italia manca di cultura. Lo sport deve diventarlo, visti i valori umani che insegna. Tra i crismi della cultura calcistica italiana, vi sono lussuosi assenti. Fra questi il pensiero e giudizio obiettivo. Difficile accettare che nella cultura calcistica italiana si debba ancora sparare alto su dei calciatori all’inizio della carriera.
Un’ottima prestazione è soltanto un punto di partenza, non l’arrivo. Il percorso di un calciatore, specie in così giovane età, richiede tanto sacrificio e forza di volontà. È il caso di Wilfried Gnonto, 18enne ex primavera dell’Inter. Da lodare nel giovane ragazzo italiano, è la scelta intrapresa nel 2020; trasferendosi al Zurigo in cerca di piú spazio.
Tutto questo, in paesi come Spagna Inghilterra e soprattutto Germania, non accade. In questi campionati trattare con serietà i giovani, rappresenta la normalità. Questa è mentalità, infinitamente superiore a quella che attualmente c’è in Italia. Basti pensare a ciò che il Sassuolo ha sfornato quest’anno con Raspadori e Scamacca. Per molti sono dei giocatori già fatti e finiti, ma la realtà è che non è così. I ragazzi devono maturare, hanno bisogno di fiducia; avrebbero bisogno di una pausa dai media. Bisogno di cui, già uno dei nostri azzurrini sta usufruendo Sebastiano Esposito, uno dei talentini dell’Inter che sta trovando spazio al Basilea; di cui i media sembrano essersi scordati.
Giornali, testate che continuamente, a seconda delle prestazioni, criticano e lodano i nostri giovani anche a distanza di giorni; sono prive di senso. Il giudizio sulle qualità di un calciatore non può variare solo in base alla sua prestazione.
Non esaltare un giovane 18enne per la sua prima prestazione in nazionale non significa etichettarlo come “scarso”, ma farlo crescere con i suoi tempi senza pressioni. L’Italia proprio come gli azzurrini alla prima convocazione, deve migliorare molto. Mentre la ricostruzione post-Macedonia è iniziata, la maggioranza di chi segue il calcio in Italia sembra essere tornata indietro.
Questo é “Il calcio nel suo Ventre”; un racconto di pancia, che da ascolto alle emozioni, con un pizzico di romanticismo e nostalgia. Perché non c’è nulla di piú romantico di un pallone che si insacca, accolto dal boato della curva.
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