Il calcio nel suo Ventre: “Disfatta Nazionale”
La nazionale Italiana non parteciperà alla Coppa Del Mondo. Colpevolizzare é facile, specie per chi non riesce a guardare oltre le apparenze.
A distanza di giorni, il risultato sportivo della Nazionale resta cocente e difficile da digerire. Nonostante le 30 conclusioni verso la porta, gli azzurri sono stati sconfitti contro la Macedonia, pur con un solo tiro subito, ma questo é il calcio. La realtà é che la nostra Federcalcio rispecchia esattamente la politica italiana; vecchia, piena zeppa di promesse infinite e mai portate a termine.
Dopo l’impresa dell’Europeo questa nazionale si é probabilmente piaciuta troppo, peccando di umiltà, crisma fondamentale nel calcio. Che tu sia il Real Madrid o meno, non importa, l’umiltà é uno dei valori principali nel calcio e nella vita. Se nel credo calcistico della nostra Federazione l’apparenza é al primo posto, allora la strada verso il cambiamento sarà lunga. Il calcio é uno sport dove la fantasia non ha limite, i ragazzini che entrano nelle scuole calcio per inseguire il proprio sogno sono lí, dietro l’angolo. La fantasia il talento dei ragazzi, se coltivati bene e educati con i giusti crismi sportivi, possono diventare qualità cristalline. Ma la sensazione é che non si dia davvero quasi mai fiducia a dei “giovani ragazzi”. Quei stessi giovani promettenti che spesso vengono bruciati dalla stampa, con frasi classiche del tipo: “Si é montato la testa”. Ciò che non sanno é che i ragazzi sono i piú facili da abbattere con le critiche, e talvolta in maniera indelebile.
Ma a quanto pare non valgono piú, o meglio, ne stiamo negando lo sviluppo. La grande discesa del calcio Italiano, é iniziata dall’assenza di un Bomber per squadra. Basti pensare che neanche 12 anni fa al Palermo c’era Miccoli e l’Udinese aveva Di Natale. La caduta del livello calcistico italiano ha poi continuato la sua involuzione mettendo in mostra squadre non pronte alla categoria, che subiscono il salto dalla serie Cadetta. Problemi strutturali in italia, dal punto di vista del calcio giovanile ne abbiamo quasi sempre visti. Questo ha portato ad un abbassamento di qualità dal punto di vista dell’insegnamento ai piú giovani con reale passione. Ma se in Spagna Inghilterra e Germania i ragazzini di 17 anni fanno il proprio esordio in Champions League, non possiamo di certo essere noi dalla parte del movimento “spazio ai giovani”. A dimostrazione di ciò, in Serie A soltanto: Sassuolo, Atalanta, Milan e Inter valorizzano realmente il settore giovanile, questo dato fa capire quanto il nostro livello di calcio sia calato.
Nel nostro campionato, definito spettacolare dai media ma che sembra molto spesso “politico”, di spettacolo ne ha ben poco, ogni squadra dovrebbe avere la possibilità di attingere ai settori giovanili, e consequenzialmente favorire ricambio generazionale. Se a un CT come Mancini (vero lavoratore nel settore calcio) si dice di ritirarsi, allora, davvero non si é capito proprio nulla. Grande calciatore durante la sua carriera, grandi valori umani, e perfetto per lavorare con i giovani. Mancini ha costruito un Nazionale ma soprattutto un gruppo che in molti all’epoca, non intravedevano. Fondendo al gruppo nazionale Giovani e veterani, il clima é subito diventato un mix tra positività e passione. Sbagliare é umano, sostenere la nostra nazionale di Calcio dopo la cocente eliminazione, é la cosa piú giusta. Con l’augurio che il sistema giovanile nel calcio Italiano, cambi realmente rotta. La nostra Nazionale di Calcio ha bisogno di fondamenta solide per migliorarsi.
Spesso le speranze sono le ultime a morire, ma la speranza che il calcio italiano si svegli dal letargo, deve essere supportata dalla volontà di rifondare il sistema calcio.
Nella partita con la Turchia si é vista la coppia dei due principali talenti dedefinitivamente esplosi quest’anno: Raspadori é Scamacca, riassumibili con 2 parole; genio e potenza. Loro due Insieme a Chiesa, molto probabilmente formeranno il tridente del futuro.
Questo é “Il calcio nel suo Ventre”; un racconto di pancia, che da ascolto alle emozioni, con un pizzico di romanticismo e nostalgia. Perché non c’è nulla di piú romantico di un pallone che si insacca, accolto dal boato della curva.
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