Aggressione in carcere, agenti in prognosi riservata
Nuova aggressione in carcere a Santa Maria Capua Vetere: un detenuto picchia e butta candeggina su cinque agenti della Polizia Penitenziaria
Si è verificato un nuovo episodio di aggressione in carcere: a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) un detenuto di origini irachene ha picchiato degli agenti della Polizia Penitenziaria. Pugni, calci, sputi e candeggina: un’aggressione davvero violenta.
E immotivata, secondo quanto riporta ANSA Campania, che sottolinea come questa sia scattata per motivi banali. L’Uspp, Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria, ha reso noto l’episodio.
Queste le parole del segretario regionale Uspp Ciro Auricchio. “Quanto accaduto dimostra l’urgenza dell’inasprimento delle pene per i reati di aggressione commessi in danno al personale di polizia penitenziaria. L’Uspp chiede inoltre l’annullamento dei benefici di legge per i detenuti che si rendono protagonisti delle aggressioni”.
Ha poi continuato: “Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere si registra sia la mancanza di personale polizia penitenziaria, sia quella degli operatori di sostegno psicologici psichiatrici assistenti sociali ed educatori”.
“Nonostante il carcere sia stato oggetto di incessante attenzione mediatica per i ben noti fatti del giugno scorso continua a esserci soltanto la polizia penitenziaria nel fronteggiare ogni tipo di criticità”. Poi ha concluso: “Invitiamo i vertici dell’amministrazione penitenziaria a disporre adeguati interventi strutturali e soprattutto a inviare maggiore personale di polizia penitenziaria in quell’istituto”.
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