27 Maggio 2021
Carnalità: Napoli in una parola. Testo di Ciro Notaro
CARNALITA’ ripresa e raccontata per IL BELLO DI NAPOLI. Un testo redatto dall’autore per passione, Ciro Notaro
Sembra che non ci sia fine alle fonti di ispirazione che questa citta’ offre a chiunque sia dotato di un (pur se minimo) senso di attaccamento e voglia esaltarne il valore.
Non pensavo di amarla in ogni suo aspetto, di riscoprirne le peculiarita’…
pur solo rileggendo cio’ che finora ho descritto nei miei brevi racconti, con la sensazione di chi ha sempre
fischiettato un allegro motivo, senza mai soffermarsi sul testo.
Quanto sei bella Napoli… col tuo golfo…Quanto sei bella col Vesuvio sullo sfondo…che meraviglia di laghi …e che pizze! che dolci! che aromi delicati!…che donne,… le nostre donne mediterranee.
…Che cuori, i nostri cuori… Ecco una strofa che aggiungo a questa antica melodia,…
che si esprime, con spontaneità, verso il prossimo sconosciuto, con gesti di solidarieta’, amicizia, disponibilita’ in una parola sola…(come la definisce mia cugina AnnaMaria*) : “carnalita’”.
E di questo oggi voglio raccontare.
Di questo sentimento napoletano che ripresi una domenica mattina (prima che la sciagurata pandemia ci colpisse), in una passeggiata,
la prima che facevo, in un’ autentica giornata di primavera che col suo tepore, invitava i napoletani sul lungomare a godersi il panorama e ad essere spettatori di un curioso episodio, proprio come nel film di De Crescenzo*
Un verace episodio di napoletanita’ che per IL BELLO DI NAPOLI, istintivamente, ho deciso di riprendere e raccontare per voi.
Ragazzi napoletani salvano smartphone di una signora
Io stesso, che conosco fino in fondo l’animo napoletano, che so’ della sua vivacita’,
calore espressivo e disponibilita’, resto ancora sbalordito e orgogliosamente coinvolto, difronte a tanta propensione verso chi si trova in difficolta’ e nel raccontare l’episodio, non faro’ mancare la mia ispirazione melodica… naturalmente.
◇ Sti guagliun so’ chin’e core !
Si foss nu’pittore…
Oggi sta tela s’arrigness ‘e culore…
e o’ penniello, comm si teness’ a volonta’…
rappresentasse ‘ncopp a tela nu’ sentiment:… ”a’ carnalita’”.
O’ pittore tent’e’ ce pruva’…
ma iss stesso…che sentiment
…nun sape comme se fa’.
e allora ce mette a tela… o’ cavalletto, ‘mpast ‘e culure…
ma sul guardann for,…e solo allor,
se rende conto …ca’ nun vulenn… ha pittato nu core.♡
Note:
A Napoli non é una novita’
che si disegna un cuore e sotto si scrive …CARNALITA’.
(*)Luciano De Crescenzo noto scrittore, regista e attore Napoletano.
Così parlò Bellavista é un suo film del 1984…tratto dall’omonimo romanzo.
(*)AnnaMaria Caramiello, mia cugina carnala…
1° perché cugina di primo grado ( e da noi così si dice )
2° perche’ beh… lo avrete
capito dal racconto.♡
Autore per passione, solidale
al progetto #Legatialfilo©`2021 a favore della LEGA DEL FILO D’ORO.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Lascia un commento